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    Categorie: cosmo

Al completo la schermatura solare del telescopio Roman

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Pronti gli ultimi due pannelli del sistema di schermatura solare del telescopio spaziale Nancy Grace Roman delle Nasa.

È stata l’agenzia spaziale americana ad annunciare il successo dell’installazione dei due pannelli, chiamati Lower Instrument Sun Shield (Liss), lo scorso 31 luglio. La copertura è necessaria per proteggere l’osservatorio dalle radiazioni solari e mantenere stabili le temperature dei suoi strumenti scientifici, fondamentali per condurre a termine le osservazioni nell’infrarosso.

I Liss si aggiungono allo scudo dei pannelli solari e alla Deployable Aperture Cover, ovvero il parasole del telescopio, andando a completare le schermature; le due nuove strutture, progettate e realizzate presso il Goddard Space Flight Center della Nasa, costituiscono un’estensione dei pannelli solari, ma senza le celle fotovoltaiche.

Sono grandi più o meno quanto la porta di un garage (2,1 × 2,1 metri) e spessi 7,6 centimetri. La loro struttura è composta da sottili fogli metallici esterni e da un’anima interna a nido d’ape, che gli conferisce leggerezza e solidità nello stesso tempo. Questa configurazione è studiata per mantenere l’ isolamento termico: la parte esposta al Sole raggiungerà temperature di circa 102 °C, mentre quella rivolta verso l’interno della struttura manterrà una temperatura pari a -135 °C. Una speciale pellicola polimerica avvolgerà ogni pannello per mitigare il calore, con 17 strati sul lato esposto al Sole e uno sul lato in ombra. Il parasole verrà riposto e dispiegato delicatamente circa un’ora dopo il lancio.

La fase dell'installazione dei pannelli Liss sul telescopio spaziale Roman (Crediti: Nasa)

«Si tratta fondamentalmente di giganteschi ‘sandwich’ di alluminio, con fogli di metallo sottili come una carta di credito nella parte superiore e inferiore e la parte centrale costituita da una struttura a nido d’ape» ha affermato Conrad Mason, ingegnere aerospaziale del Goddard.

Ora completamente assemblato, il segmento interno di Roman sarà sottoposto a un test termico sottovuoto della durata di 70 giorni. Ingegneri e scienziati verificheranno la piena funzionalità del veicolo spaziale, del telescopio e degli strumenti, in condizioni spaziali simulate. Dopo il test, il parasole verrà temporaneamente rimosso, mentre il team unirà gli assemblaggi esterni e interni del telescopio per poi ricomporlo, completando così l’osservatorio. La missione punta a partire entro maggio 2027, sebbene il team sembri motivato ad anticipare il lancio all’autunno 2026.

Restiamo in attesa di aggiornamenti e di vedere in orbita il Nancy Grace Roman Space Telescope, che condurrà osservazioni nell’infrarosso su larga scala e scruterà la materia oscura, con una sensibilità simile a quella di Hubble, ma con un campo visivo 100 volte più ampio.

 

Nell’immagine in alto il render del telescopio spaziale Nancy Grace Roman Space. (Crediti: Nasa)

Silvia Martone: Dopo la laurea magistrale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, si avvicina al mondo della comunicazione e diventa giornalista. Prima di scrivere di spazio, si è occupata di ambiente ed energie rinnovabili. Ama leggere e viaggiare.