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Lanciato Nisar, il radar più potente è nello spazio

E’ stato lanciato con successo il sistema radar più sofisticato sviluppato fino ad ora per l’Osservazione della Terra.

Nato dalla collaborazione tra la Nasa e l’Isro, l’Agenzia spaziale indiana, Nisar (Nasa-Isro Synthetic Aperture Radar) è partito il 30 luglio dal Centro Spaziale di Satish Dhawan in India, a bordo del razzo Gslv che lo ha immesso nell’orbita prevista a 747 chilometri da Terra.

Da quest’altitudine Nisar dovrà osservare la dinamica delle superfici terrestri e ghiacciate monitorando i cambiamenti con dettagli mai visti prima. Il satellite è infatti in grado di rilevare movimenti con una precisione al centimetro. Questo è possibile grazie ai suoi due radar che scansionano quasi tutto il pianeta a due differenti frequenze, la banda L ed S, passando per la stessa posizione due volte ogni 12 giorni. Il radar a banda L misura l’umidità del suolo, la biomassa forestale e il movimento delle superfici terrestri e ghiacciate, mentre il radar a banda S è più specifico nel monitoraggio dell’agricoltura, degli ecosistemi delle praterie e del movimento delle infrastrutture.

È la prima volta che un solo satellite ha la capacità di rilevare entrambe le frequenze; ed è la prima volta che Nasa e Isro collaborano, in una missione paritaria, per sviluppare insieme un hardware per l’Osservazione della Terra.

Ci vorranno circa tre mesi per la fase di collaudo e messa in servizio, mentre la missione ha una durata prevista di cinque anni. Con questo nuovo modo di scrutare la superficie del nostro pianeta, i ricercatori potranno osservare le variazioni che precedono i terremoti, le eruzioni vulcaniche, le inondazioni o gli incendi; Nisar aiuterà a comprendere e prevedere i disastri naturali e altri cambiamenti che influenzano la vita della popolazione.

 

Crediti video: Isro, Nasa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.