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‘Alleanza’ di telescopi per una nuova collezione d’immagini

L’unione fa la forza, ma anche la bellezza quando si osserva il cosmo.

La Nasa ha infatti pubblicato nove immagini composite che uniscono i dati dei più potenti telescopi spaziali e terrestri. Mantenendo come base i fenomeni ad alta energia catturati da Chandra, la visione di questi strumenti a differenti lunghezze d’onda, consegna all’occhio umano la bellezza dello spazio altrimenti inaccessibile.

N79 è una gigantesca regione di formazione stellare nella Grande Nube di Magellano. Tra le nubi di polvere e gas, in particolare domina un oggetto visibile da Chandra e che irradia fasci dorati catturati da Webb.

NGC 2146 è una galassia a spirale visibile nella Costellazione della Giraffa. Oltre al braccio polveroso colto da Hubble e da Terra, con Chandra riusciamo a vedere anche i sistemi stellari e il gas caldo spinto da esplosioni di supernova

IC 348 è una nebulosa della Costellazione di Perseo la cui intensa attività di formazione stellare emessa a raggi x, è testimoniata da Chandra, mentre il materiale interstellare è ripreso da Webb.

M83, la Girandola del Sud, visibile nella Costellazione dell’Idra, è una galassia a spirale il cui piano è rivolto a favore della Terra. Chandra mostra gli effetti di esplosioni di stelle o supernove.

M82, o Sigaro, visibile nell’Orsa Maggiore, è un esempio di galassia starbust, in cui le stelle si formano a un ritmo fuori dall’ordinario. Con Chandra osserviamo supernove che producono bolle di gas caldo che si allontanano dal disco galattico.

NGC 1068 si trova in direzione della Costellazione Balena. La materia espulsa dal suo buco nero supermassiccio è visibile dai radiotelescopi terrestri, mentre il vento caldo da esso generato è catturato da Chandra.

NGC 346 è un ammasso nella Piccola Nube di Magellano che contiene migliaia di stelle neonate osservate da Hubble nell’ultravioletto e ottico. Chandra coglie invece le intense radiazioni generate da stelle massicce e supernove.

IC 1623 è un sistema di due galassie che stanno fondendo. Gli infrarossi di Webb mostrano gli effetti delle forze generate dalla loro collisione, mentre i raggi X la potenza di questo processo.

Westerlund 1 è il più grande e giovane ammasso stellare vicino alla Terra scoperto di recente in direzione della Costellazione Altare. Questa immagine è il prodotto delle osservazioni di Hubble, Chandra e Webb.

 

Crediti immagini: Nasa, Esa, Csa, NoirLab

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.