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A 18 anni di distanza dalla prima foto, il telescopio spaziale Hubble è tornato a puntare i suoi sensori verso la galassia nana Ngc 4449, una struttura situata a 12,5 milioni di anni luce da noi nella costellazione dei Cani da Caccia (Canes Venatici).
Chiamata anche Caldewell 21, o Leda 40873, questa piccola galassia si estende per circa ventimila anni luce, un quinto della Via Lattea. La sua caratteristica principale è quella di essere una grande fabbrica di stelle e per questo si è guadagnata il titolo di galassia di tipo ‘starbust’, che indica proprio le strutture ad alta proliferazione stellare. A dispetto delle sue modeste dimensioni, dentro Ncg 4449 si forgiano stelle in grandi quantità da miliardi di anni, specialmente nel periodo astronomico in cui la stiamo osservando. Basandosi sulla notevole quantità di gas presenti, secondo le stime degli scienziati, questa fase di grande produzione proseguirà per almeno un altro miliardo di anni.
Altra peculiarità di questa galassia è la zona in cui nascono le stelle, che include anche le aree perifieriche e non solo la parte centrale come accade comunemente.
Le cause che provocano questa grande attività di generazione stellare sono sconosciute, ma gli astronomi sono convinti che che siano il frutto di interazioni e disturbi gravitazionali con le galassie vicine.
La prima immagine prodotta da Hubble, come questa nuova versione, nasce dalla preziosa quantità di informazioni scientifiche che questa galassia è in grado di fornirci. Gli astronomi infatti la considerano una vera e propria miniera di dati utili alle loro indagini, perché gli consente di osservare e analizzare le dinamiche che riguardano la formazione delle nuove stelle da una distanza relativamente breve in termini astronomici.
Ngc 4449 infatti fa parte del cluster di galassie M94, che si trova a breve distanza dal ‘Gruppo Locale’, quello di cui fa parte la nostra Via Lattea.
Hubble ha prodotto la prima foto nel 2005 (l’immagine è stata poi divulgata nel 2007), mostrandoci già la totalità della galassia con notevole chiarezza e ricchezza di dettagli, ma rispetto a questa nuova versione, la luce utilizzata includeva meno lunghezze d’onda.
Durante i vari programmi osservativi svolti negli anni a seguire, il telescopio ha raccolto nuovamente fotoni provenienti da Ngc 4449, ma stavolta anche su nuove frequenze. Queste scansioni sono state in seguito aggiunte a quelle della prima foto per produrre la nuova versione appena diffusa, più definita cromaticamente e nell’insieme più fedele (foto grande in apertura).
La prima immagine di Ngc 4449 prodotta da Hubble, divulgata nel 2007
Crediti: Nasa, Esa, A. Aloisi – Esa/StScI – The Hubble Heritage (StScI/Aura)-Esa/Hubble Collaboration
La nuova immagine è una sovrapposizione di diverse bande dello spettro. Per ottenerla si sono unite le scansioni fatte in luce visibile, nel vicino infrarosso e nell’ultravioletto, raccolte dalle fotocamere di Hubble Advanced Camera for Surveys (Acs) e Wide Field Camera 3 (Wcf3). Quest’ultima, in particolare, ha catturato le frequenze del vicino infrarosso e della luce visibile. La luce raccolta è stata inizialmente separata passandola attraverso sette filtri, che hanno generato le rispettive immagini monocromatiche alle quali è stato poi assegnato singolarmente un colore.
Grazie a questa nuova foto si potranno ottenere moltissime nuove informazioni, utili sia ad analizzare meglio i processi di formazione delle stelle che a costruire una nuova mappa delle stelle più grandi, calde e luminose presenti in questa e in altre due dozzine di galassie vicine.
Ngc 4449 è stata anche fotografata dal James Webb Telescope nel 2024, che si è avvicinato molto di più di Hubble rivelando degli enormi filamenti di gas e polveri, mentre brillano incandescenti a causa della radiazione luminosa emessa dalle giovani stelle circostanti.
Immagine: La galassia Ngc 4449 ripresa con il telescopio Hubble. Le parti in rosso scuro sono le polveri, mentre quelle in rosa chiaro sono le zone dove si formano nuove stelle
Crediti: Esa/Hubble & Nasa, E. Sabbi, D. Calzetti, A. Aloisi