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La Cina testa nuove orbite per future infrastrutture Terra-Luna

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La corsa allo spazio della Cina prosegue in direzione della Luna, con il lancio di una serie di piccoli veicoli spaziali in orbite lunari e cislunari. L’obiettivo è costruire una rete di infrastrutture tra la Terra e il nostro satellite per facilitare comunicazioni, navigazione e operazioni scientifiche nei decenni a venire. Tra i protagonisti di queste missioni ci sono i satelliti Dro-A e Dro-B, partiti a marzo 2024 e giunti in orbita retrograda distante intorno alla Luna lo scorso agosto. Nel frattempo, i satelliti Tiandu-1 e Queqiao-2 hanno raggiunto con successo l’orbita lunare in vista della missione di ritorno di campioni lunari Chang’e-6.

Da allora, Tiandu-1 e Dro-B sono stati inseriti in orbite di risonanza Terra-Luna: il primo compie tre orbite attorno alla Terra nello stesso tempo in cui la Luna ne compie una; il secondo completa tre giri intorno al pianeta mentre la Luna ne fa due. Dro-B sta inoltre effettuando un ‘tour’ dei punti di Lagrange L3, L4 e L5, zone di equilibrio gravitazionale considerate ideali per future basi spaziali o stazioni di comunicazione. Sebbene non tutte le missioni siano andate secondo i piani, la Cina sta già guardando avanti. I satelliti Queqiao-1 e Queqiao-2 sono attualmente in orbita lunare, pronti a supportare le missioni Chang’e-7 e Chang’e-8 che esploreranno, nei prossimi anni, il polo sud della Luna. 

 

In apertura: rendering del satellite Tiandu-1 in orbita lunare. Crediti: Dsel.

Gloria Nobile: Penna per scrivere, voce per raccontare. Sono una comunicatrice scientifica, da sempre appassionata di astronomia e documentari. Dopo la Laurea magistrale in Giornalismo, ho conseguito il Master in Comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Oggi scrivo per l’Agenzia spaziale italiana e mi occupo della comunicazione della candidatura italiana per il progetto Einstein Telescope.