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L’atmosfera di Titano al ritmo delle stagioni

Titan Beyond the Rings

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Subisce influenze stagionali, ma non si tratta di raffreddore. La densa e complessa atmosfera di Titano, la luna più grande di Saturno, non ruota in sincronia con la superficie. Al contrario, oscilla come un giroscopio, seguendo un comportamento che sembra essere legato alle stagioni.

Durante la missione Cassini-Huygens, frutto di una collaborazione tra Nasa, Esa e Asi, la sonda ha effettuato 127 sorvoli ravvicinati di Titano, coprendo così quasi la metà del suo anno, da metà inverno dell’emisfero nord fino al solstizio d’estate. Grazie alle osservazioni nell’infrarosso termico dello spettrometro Cirs, a bordo della sonda Cassini, un team internazionale di ricercatori è riuscito ora a mappare con altissima risoluzione la temperatura della stratosfera titaniana, evidenziando un asse di inclinazione atmosferico stabile nello spazio. L’articolo che ne parla è stato pubblicato su The Planetary Science Journal.

«L’atmosfera di Titano sembra comportarsi come un giroscopio, stabilizzandosi nello spazio –  spiega Lucy Wright, autrice principale dello studio – Pensiamo che qualche evento nel passato possa aver fatto perdere all’atmosfera il suo asse di rotazione, provocandone l’oscillazione. E, cosa ancora più interessante, abbiamo scoperto che la sua ampiezza cambia con le stagioni».

Curiosamente, questa inclinazione non è causata da una forzatura gravitazionale, come ci si aspetterebbe.

«Ciò che lascia perplessi è che la direzione dell’inclinazione rimane fissa nello spazio, invece di essere influenzata dal Sole o da Saturno», aggiunge Nick Teanby, co-autore dello studio. «Questo ci avrebbe fornito indizi sulla causa. Invece, ci troviamo di fronte a un nuovo mistero da risolvere.»

Titano ospita composti organici, mari, laghi di idrocarburi e, si ipotizza, anche un oceano sotterraneo d’acqua liquida. È l’unico satellite nel Sistema Solare a possedere, come la Terra, un’atmosfera densa, composta principalmente da azoto e metano. Per queste ragioni, è considerato un laboratorio naturale ideale per lo studio dei modelli atmosferici terrestri.
I forti effetti stagionali che si manifestano su questa luna – dove un anno dura quasi 30 anni terrestri – avranno un impatto diretto sulla futura missione Dragonfly della Nasa. Dopo un viaggio di sei anni, il drone raggiungerà Titano per caratterizzarne l’abitabilità: analizzerà la superficie e il sottosuolo alla ricerca di molecole organiche e tracce chimiche di vita. Ma per farlo dovrà prima attraversare un’atmosfera dove i venti sferzano 20 volte più velocemente della rotazione della superficie. Capire come e quanto l’atmosfera oscilla con le stagioni sarà fondamentale per calcolare con precisione la traiettoria di atterraggio e per garantire una corretta navigazione in volo.

 

In apertura: Titano, oltre gli anelli di Saturno. Crediti: Nasa/Jpl/Space Science Institute.

Gloria Nobile: Penna per scrivere, voce per raccontare. Sono una comunicatrice scientifica, da sempre appassionata di astronomia e documentari. Dopo la Laurea magistrale in Giornalismo, ho conseguito il Master in Comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Oggi scrivo per l’Agenzia spaziale italiana e mi occupo della comunicazione della candidatura italiana per il progetto Einstein Telescope.