Perseverance, un autoscatto per i 1500 giorni di missione

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Il 10 maggio Perseverance ha celebrato, con un autoscatto, i 1500 giorni di esplorazione del pianeta rosso.

Un’occasione, per gli ingegneri della missione, per valutare lo stato del rover e dei suoi strumenti e osservare la quantità di polvere accumulata in questi anni di operatività.

Al momento dello scatto Perseverance si trovava sul bordo del cratere Jezero. La posizione del Sole ha reso la foto luminosa, mentre l’atmosfera limpida ha permesso di vedere in modo nitido anche dettagli distanti: la fotocamera ha infatti immortalato, a 5 chilometri di distanza, un fenomeno simile a dei tornado e che su Marte chiamiamo dust devil, diavoli di polvere. È visibile anche il buco dell’ultima trivellazione per la raccolta di campioni.

La foto è il risultato di una composizione di 59 immagini scattate dalla camera posta in cima al braccio robotico che ha eseguito una serie di movimenti di precisione.

L’intero processo ha richiesto circa un’ora.

Nonostante la polvere accumulata, il Perseverance sembra essere in ottima forma. Tutti i sistemi e sottosistemi sono perfettamente funzionanti.

“Dopo 1500 giorni marziani, siamo un po’ impolverati, ma la nostra bellezza non è in superficie” hanno detto gli scienziati come a voler dare voce al rover marziano.

 

Crediti video: Nasa

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Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.
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