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    Categorie: cosmo

Il telescopio spaziale Roman vince la prova del vuoto

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Il telescopio spaziale Nancy Grace Roman, punta di diamante delle future missioni cosmologiche della Nasa, ha superato positivamente un ciclo complesso di test ambientali, compiendo un passo decisivo verso il suo debutto nello spazio. I test, condotti presso il Goddard Space Flight Center nel Maryland, hanno messo alla prova una delle due metà principali dell’osservatorio: la struttura esterna che ospiterà il telescopio e i pannelli solari. Inserita in una camera di simulazione ambientale, questa sezione è stata sottoposta a temperature estreme e condizioni di vuoto, riproducendo fedelmente l’ambiente ostile dello spazio profondo.

Il superamento del test termico nel vuoto rappresenta un passo decisivo per garantire il corretto funzionamento degli strumenti scientifici della missione, come ricorda Jeremy Perkins, astrofisico della Nasa e responsabile dell’integrazione e dei test del Roman: «Il test verifica che gli strumenti mantengano temperature operative stabili anche mentre il Sole riscalda un lato dell’osservatorio e l’altro è esposto a condizioni di gelo – tutto nel vuoto, dove il calore non si propaga come nell’aria».

Prima di questo test, i tecnici avevano integrato il copri-apertura retrattile del Roman – una sorta di visiera parasole che protegge ulteriormente gli strumenti sensibili – e i pannelli solari di prova.

L’altra metà dell’osservatorio – che comprende il telescopio vero e proprio, il supporto degli strumenti e due sofisticati dispositivi di osservazione – si prepara a essere sottoposta a test di vibrazione e a una propria sessione di test termico.

L’unione delle due metà è prevista per il prossimo novembre, con l’obiettivo di completare l’intero osservatorio entro la fine dell’anno. Una volta assemblato, il telescopio sarà trasferito al Kennedy Space Center in Florida per i preparativi finali al lancio. La finestra di lancio attualmente prevista si estende dall’autunno del 2026 fino a maggio 2027, con la possibilità di anticipare la partenza, se i lavori continueranno a rispettare la tabella di marcia.

Il telescopio spaziale Roman è destinato a rivoluzionare la nostra comprensione dell’universo. Dotato di una capacità di osservazione grandangolare cento volte superiore a quella del celebre telescopio Hubble, sarà in grado di esplorare l’energia oscura, la formazione delle galassie e la presenza di pianeti extrasolari con una precisione senza precedenti. Il successo di questo test non è solo un traguardo tecnico, ma anche un segnale chiaro: l’umanità è pronta a spingersi ancora più lontano nella conoscenza del cosmo.

 

 

La foto in alto mostra l’installazione dei pannelli solari di prova per il telescopio spaziale Nancy Grace Roman della Nasa, avvenuta a marzo. Un pannello è sollevato al centro dell’immagine mentre viene posizionato per essere fissato all’assemblaggio del barilotto esterno, visibile a destra. Il copri-apertura retrattile è ripiegato sulla parte frontale del barilotto esterno, mentre l’altra metà dell’osservatorio  il veicolo spaziale con il carico utile integrato, che comprende il telescopio, il supporto degli strumenti e due strumenti scientifici – appare sulla sinistra della foto.
(Crediti: Nasa/Jolearra Tshiteya)

La foto a destra mostra una metà dell’osservatorio Nancy Grace Roman all’interno di una camera termica presso il Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland, per i test ambientali. (Crediti: Nasa/Sydney Rohde)

 

Germana Galoforo: Germana Galoforo è Primo Tecnologo presso l'Agenzia Spaziale Italiana, dove da oltre 19 anni cura, progetta e gestisce iniziative educative e di divulgazione tecnico-scientifica in ambito spaziale, oltre a eventi ispirazionali per i giovani, a livello nazionale e internazionale. Dopo la Laurea con lode in Scienze della Comunicazione presso l'Università Sapienza di Roma, ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Marketing e Comunicazione d'Impresa presso l'Università IULM di Milano, dove ha successivamente svolto un periodo di docenza e ricerca. È stata responsabile delle attività educative per sette missioni di astronauti italiani a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e, attualmente, ricopre l'incarico di responsabile del Settore Education e Outreach di ASI. È Chair e delegata italiana presso l'Advisory Committee on Education dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). È inoltre autrice di numerosi articoli e pubblicazioni scientifiche.