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    Categories: cosmo

Una pulsar ha spezzato un filamento della Via Lattea

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Si chiama G359.13 ed è uno dei filamenti più lunghi e luminosi della Via Lattea, situato a circa 26.000 anni luce dalla Terra. I filamenti galattici sono strutture allungate e sottili, tali da assomigliare a ossa, e si trovano in prossimità del centro galattico. L’osservatorio a raggi X Chandra di Nasa e il radiotelescopio MeerKat in Sudafrica hanno ora effettuato nuove osservazioni del filamento G359.13, per analizzare una frattura, già conosciuta, che spezza in due questo ‘osso’ galattico. La ‘radiografia’, ottenuta unendo i dati a raggi X di Chandra (visibili in blu nell’immagine) e i dati radio di MeerKat (visibili in grigio), ha permesso di scoprire la causa della spaccatura: una pulsar stanata, in quanto sorgente di raggi X e radio, proprio nel punto in cui si è verificata la frattura.

Le pulsar sono stelle di neutroni in rapido movimento e in rapida rotazione. Stelle tra le più dense mai conosciute, esse si formano dal collasso e dall’esplosione di stelle massicce: quando queste esplosioni sono particolarmente violente, le pulsar ricevono da esse una potente spinta che la fa allontanare dal luogo dell’esplosione.

I ricercatori ritengono che la frattura nel filamento G359.13 sia la conseguenza della collisione della pulsar appena scoperta, che si sarebbe lanciata contro questo ‘osso’ galattico a una velocità compresa tra un milione e due milioni di chilometri orari. Lo scontro cosmico ha così generato una distorsione nel campo magnetico che attraversa il filamento galattico, causando così una deformazione del segnale radio attraverso cui i filamenti sono visibili al radiotelescopio MeerKat in Sudafrica.
Queste onde radio sono infatti causate da particelle eccitate che si muovono a spirale lungo i campi magnetici dei filamenti.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society a maggio 2024.

Immagine in evidenza e nell’articolo:  immagine composita del filamento G359.13 ottenuta unendo i dati a raggi X di Chandra e i dati radio di MeerKat. Crediti: Raggi X: Nasa/CXC/Northwestern Univ./F. Yusef-Zadeh et al; Radio: Nrf/Sarao/MeerKat; Elaborazione immagini: Nasa/Cxc/Sao/N. Wolk

Giuseppe Nucera: Comunicatore scientifico e Multimedia producer. Laureato in Sociologia, ho conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione Sostenibile dell'Università Milano-Bicocca. Dal 2012 collaboro con diverse agenzie editoriali e pubbliche per comunicare online ricerche e progetti scientifici.