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Tute spaziali di prossima generazione in camera criogenica

Modelli anatomici innovativi hanno permesso di testare, in modo più rapido ed economico, le tute spaziali di prossima generazione.

Gli astronauti del programma Artemis si avventureranno in regioni con temperature estreme rispetto ai siti di atterraggio dell’era Apollo. Alla ricerca di risorse d’acqua, fondamentali per rimanere in modo stabile sulla Luna, dovranno trascorrere fino a due ore consecutive all’interno di crateri, nelle cosiddette regioni permanentemente in ombra e tra i luoghi più freddi del Sistema Solare. Testare guanti e stivali diventa fondamentale poiché sono gli elementi che resteranno più a contatto con superfici e strumenti freddi.

Al Jet Propulsion Laboratory della Nasa, una camera unica nel suo genere raggiunge temperature fino a -223 gradi centigradi. Si chiama Citadel (Cryogenic Ice Testing, Acquisition Development and Excavation Laboratory) una struttura costruita per supportare missioni di esplorazione robotica verso mondi oceanici ghiacciati e quindi potenzialmente adatti alla vita.

Mentre in passato gli astronauti hanno partecipato ai test termici, gli scienziati di Citadel hanno utilizzato una mano e un piede di manichino costruiti su misura. Un sistema di circuiti ha simulato il flusso di sangue caldo, mentre sensori di temperatura e flusso termico hanno fornito i dati dall’interno di guanti e stivali.

Secondo i ricercatori della Nasa, grazie a questi test, siamo un passo più vicini al ritorno degli astronauti sulla Luna.

 

Crediti video: Nasa, Esa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.