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Camminare sulla Luna: una sfida per il programma Artemis

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Il ritorno degli astronauti sulla Luna con il programma Artemis presenta una serie di difficoltà tecniche per via dell’ambiente estremo, caratterizzato da forti sbalzi di temperatura.

Un aspetto in particolare,  i movimenti degli astronauti sul suolo lunare, è al centro di uno studio condotto dall’Università del North Dakota.

Gli stivali attualmente disponibili sono costituiti da una piastra termica rigida integrata sulla suola: si tratta di un elemento rigido, che non favorisce la fluidità dei movimenti di chi li indossa in particolare quelli dell’articolazione metatarso-falangea (Mtp). Questa articolazione si piega e si flette per facilitare una camminata regolare . Quando si cammina, l’articolazione Mtp permette all’alluce di estendersi in avanti.  Tale estensione attiva un meccanismo che trasforma il piede da flessibile (mentre sta per toccare il suolo) a rigido (per spingere in avanti ). Questo meccanismo, noto come effetto windlass, consente al piede di  sostenere il peso del corpo durante il movimento.

Sebbene un astronauta possa riuscire a camminare nel breve periodo, per giorni o settimane, soggiorni più lunghi sulla Luna potrebbero provocare lesioni al piede, che potrebbero influire a loro volta su altre parti del corpo. Lo studio cercherà di approfondire anche i punti deboli della camminata in condizioni di gravità differenti da quelle presenti sulla Terra. I risultati della ricerca saranno utili a creare un prototipo di stivali in grado di affrontare le sfide imposte dall’ambiente lunare.

Crediti foto: CC0 Public Domain

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Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.
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