Le zone costiere, habitat notoriamente minacciato dalla crisi climatica, tornano di nuovo al centro dell’attenzione per un recente studio di Journal of Remote Sensing, che illustra una nuova tecnica di mappatura centrata su dati satellitari.
La mappatura riguarda un particolare settore degli ambienti costieri sabbiosi: la zona mesolitorale (intertidal zone), ovvero l’area compresa tra i livelli della bassa e dell’alta marea. Si tratta di una fascia di territorio caratterizzata da un’estensione variabile, plasmata dal moto ondoso, in cui proliferano diverse specie di flora e fauna marine.
Lo studio, coordinato dalla Hohai University di Nanchino (Cina), si è basato sui dati dei satelliti IceSat-2, che fa parte del programma Eos della Nasa, e Sentinel-2, costellazione del programma europeo Copernicus. Gli autori hanno combinato i dati di elevazione ad alta risoluzione raccolti da IceSat-2 con le immagini ottiche di Sentinel-2 e hanno applicato questa metodologia alle coste del Texas: elaborando oltre 300 immagini senza nuvole, acquisite da Sentinel-2 tra il 2019 e il 2020, hanno delineato l’area di confine tra terra e acqua e integrato questi dati con i punti di elevazione rilevati da IceSat-2. La mappa topografica così ottenuta ha una risoluzione di 3 metri e un livello di precisione pari a 0,35 metri.
Con questo sistema – spiegano gli scienziati – è possibile coprire ampie linee costiere con estrema precisione senza la necessità di effettuare rilievi in loco. La costa del Texas è servita come ‘banco di prova’, dove il team ha mappato oltre 38 chilometri quadrati di superficie sabbiosa e ha evidenziato aree pianeggianti vulnerabili, con importanti ricadute per future strategie di tutela ambientale.
«Il nostro lavoro segna un significativo progresso nella comprensione e nella protezione delle coste sabbiose – ha affermato Lin Wang, ricercatore presso la Shandong University di Tsingtao (Cina) e secondo autore dello studio – Con il cambiamento climatico che accelera l’innalzamento del livello del mare e aumenta la frequenza di eventi meteorologici estremi, questo strumento di mappatura satellitare fornisce dati essenziali per le comunità costiere di tutto il mondo. Grazie al monitoraggio delle spiagge dallo spazio, siamo meglio attrezzati per salvaguardare gli ecosistemi e le infrastrutture dalle minacce future».
In alto: il satellite IceSat-2 della Nasa (Crediti: Space.com)
In basso: l’area del Texas analizzata nello studio (Crediti: Nan Xu et alii, Journal of Remote Sensing 2024)