La missione Hera dell’Esa ha scattato alcune istantanee della Terra e della Luna. In questa sequenza di immagini è possibile notare il disco terrestre che si rimpicciolisce gradualmente man mano che la sonda si allontana e il nostro satellite, orbitando intorno alla Terra, passa da una fase di mezza Luna a Luna piena. Le immagini sono state acquisite durante il primo collaudo dello strumento Thermal Infrared Imager (Tiri), sviluppato dall’Agenzia Spaziale Giapponese (Jaxa).
Le foto sono state realizzate da Tiri mentre osservava in basso in direzione obliqua dal nord rispetto all’orbita lunare. La distanza tra la Terra e la sonda Hera era di circa 1,4 milioni di km per la prima immagine, acquisita il 10 ottobre, fino a circa 3,8 milioni di km per l’ultima immagine, catturata il 15 ottobre.
Lanciata il 7 ottobre scorso, Hera è la prima missione di difesa planetaria dell’Agenzia Spaziale Europea, diretta verso Dimorphos, il primo asteroide la cui orbita è stata alterata dall’uomo e raccoglierà dati ravvicinati sull’asteroide Dimorphos, colpito dalla sonda Dart della Nasa nel 2022. Il cono di detriti causato dall’impatto è stato fotografato in diretta e da vicino dal nanosatellite LiciaCube dell’Agenzia Spaziale Italiana, sviluppato da Argotec sotto la guida scientifica dell’Inaf. Hera contribuirà a trasformare la deflessione di asteroidi in una tecnica ben compresa e potenzialmente ripetibile.
Tiri è uno degli strumenti ospitati a bordo dell’Asteroid Deck e acquisirà immagini di Dimorphos nella regione spettrale del medio infrarosso per mappare la temperatura sulla superficie dell’asteroide. Tracciando l’inerzia termica delle aree superficiali, sarà possibile dedurre proprietà fisiche come la rugosità, la distribuzione delle dimensioni delle particelle e la porosità.
Tiri è stato prodotto per Jaxa dalla Meisei Electric Co. Ltd. Il suo design deriva da un precedente strumento a bordo della missione asteroidale Hayabusa2 dell’agenzia giapponese.
Parte integrante della missione Hera è il rilascio di due piccoli cubesat: Juventas e Milani. Juventas è stato realizzato dalla GomSpace, azienda con sede in Danimarca, in collaborazione con altri partner e avrà il compito di eseguire il primo sondaggio radar del sottosuolo di un asteroide, raccogliendo dati cruciali sulla struttura interna di Dimorphos. Milani, invece è stato finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e costruito dall’azienda torinese Tyvak International, con il supporto di università e istituti di ricerca italiani, finlandesi e della Repubblica Ceca. Milani si focalizzerà sull’analisi della composizione minerale della superficie, contribuendo alla comprensione della natura e dell’origine di questo corpo celeste. Questi studi sono essenziali per migliorare le nostre conoscenze sulla composizione e struttura degli asteroidi, con importanti implicazioni per la difesa planetaria e la scienza spaziale.
Crediti foto in alto: Esa/Jaxa