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Lanciata Hera, la missione europea di difesa spaziale

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La missione Hera dell’Agenzia Spaziale Europea è partita con successo alle 16.52, ora italiana, a bordo di un Falcon 9 da Cape Canaveral in Florida.

La sonda dovrà studiare gli effetti del primo esperimento di difesa planetaria. Nel 2021, infatti, la Nasa lanciò Dart per colpire la coppia di asteroidi Dydimos e Dimorphos a 11 milioni di chilometri dalla Terra. Il 26 settembre 2022 la sonda colpì il satellite Dimorphos per deviarne l’orbita attorno al corpo principale Dydimos. A testimoniare l’evento in prossimità dell’impatto c’era il nano satellite tutto italiano, LiciaCube.

Hera è la prima navicella spaziale sviluppata nell’ambito del programma Space Safety dell’Esa. Contribuiscono 18 Paesi membri, ma anche Jaxa, l’Agenzia Spaziale Giapponese. Il nostro Paese in particolare, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha realizzato alcuni sistemi di bordo e uno dei due cubesat che osserverà da vicino l’asteroide.

Secondo i piani di Esa, Hera raggiungerà Dimorphos alla fine del 2026. La sonda valuterà le dimensioni e la profondità del cratere creato da Dart e calcolerà con precisione i cambiamenti orbitali e la morfologia dell’asteroide, in vista di futuri ulteriori test di difesa planetaria.

 

Crediti video: Esa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.