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Voyager 2, spento un altro strumento per risparmiare energia

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Un altro strumento è stato disattivato a bordo della Voyager 2.

La sonda spaziale con più anni di attività in assoluto si trova ora a 20 miliardi e mezzo di chilometri da noi, nello spazio interstellare, oltre l’eliosfera. Insieme alla sua gemella Voyager 1, lanciata solo due settimane dopo, riesce a inviare dati scientifici unici che permettono di studiare la regione del cosmo che si trova oltre la bolla protettiva generata dal campo magnetico solare.

Raggiunto lo scopo primario della missione alla fine degli anni Ottanta, che era quello di sorvolare i pianeti più remoti del Sistema Solare, gli ingegneri sono stati in grado di prolungare l’attività delle sonde spegnendo di volta in volta gli strumenti non più necessari per proseguire il viaggio.

Il 26 settembre dal Deep Space Network della Nasa è stato spento il Plasma Science instrument (Pls) il dispositivo che misura la quantità di plasma e la direzione in cui scorre. Nel 2018 si era rivelato fondamentale per determinare che Voyager 2 aveva superato il confine dell’eliosfera per entrare nello spazio interstellare, da quel momento, infatti, il flusso di plasma è diminuito drasticamente.

Il comando di spegnimento ha impiegato 19 ore per raggiungere la Voyager 2 e altre 19 ce ne sono volute per ricevere il segnale di ritorno a Terra. Gli ingegneri ora possono confermare che l’operazione è avvenuta senza incidenti ed effetti secondari.

Al momento gli strumenti attivi a bordo della sonda sono rimasti quattro sui dieci iniziali e la previsione è di riuscire così a ottenere dati almeno fino a 2030.

 

Crediti video: Nasa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.