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    Categories: cosmo

Un groviglio di nubi gioviane

La nuova immagine di Giove realizzata attraverso i dati di JunoCam

La sonda Juno della Nasa ha effettuato il suo dodicesimo flyby su Giove, catturando così nuove immagini del gigante gassoso grazie alla camera JunoCam che promuove la scienza fatta dai cittadini

Un groviglio di nubi cinge il gigante gassoso nell’emisfero settentrionale nell’ultima immagine scattata da JunoCam – la camera ad alta risoluzione posizionata a bordo della sonda Juno della NASA. L’immagine, disponibile qui ad alta risoluzione, è stata scattata il 1 aprile alle 11:32 ora italiana, durante il dodicesimo sorvolo ravvicinato intorno a Giove. In quel momento la sonda si trovava a circa 12.326 chilometri di distanza dalle nubi del ‘gigante gassoso’.

Come previsto dal team Juno, e dal suo proficuo progetto di citizen science le immagini grezze del flyby sono state rielaborate dai cittadini-scienziati – appassionati volontari sparsi su tutto il globo. La partecipazione del pubblico nella ricerca scientifica ha già permesso di realizzare spettacolari ritratti ad alta definizione del gigante gassoso.  Il nuovo scatto d’autore è stato rielaborato dallo scienziato cittadino Kevin M. Gill.

A bordo della sonda otto strumenti, tra cui i due esperimenti italiani realizzati con il supporto e il coordinamento dell’Asi. Si tratta della camera a infrarossi con spettrometro Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), uno strumento chiave di Juno, realizzata da Leonardo-Finmeccanica sotto la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e dell’esperimento di radioscienza KaT (Ka-band Translator/Transponder), realizzato da Thales Alenia Space, sotto la responsabilità scientifica della Sapienza Università di Roma. Il primo studierà la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso, il secondo invece analizzerà la struttura interna del pianeta, con l’obiettivo di mappare il campo di gravità di Giove. Lanciata il 5 agosto 2011 da Cape Canaveral e giunta nell’orbita di Giove il 4 luglio dello scorso anno (in Italia era il 5) – Juno ha il compito di studiare l’origine, l’evoluzione e la struttura interna del pianeta, la magnetosfera polare, l’origine del campo magnetico, l’abbondanza di acqua, la caratterizzazione dei venti nella bassa atmosfera e le quantità di ossigeno e azoto.

Ilaria Marciano: Giornalista | Digital Addicted since 1990