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La prima immagine di EarthCare è il cuore di una nuvola

La prima immagine fornita dal Cloud Profiling Radar di EarthCare

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Il primo regalo di EarthCare è un’immagine che, per la prima volta dallo spazio, svela la struttura interna delle nuvole.
Il satellite, frutto di una collaborazione tra Esa e Jaxa, è stato lanciato dalla base di Vandenberg, in California, lo scorso 29 maggio per indagare i meccanismi alla base del cambiamento climatico, a partire dallo studio delle nubi e dell’aerosol.
Queste masse sospese nell’atmosfera svolgono infatti un ruolo cruciale nel sistema climatico terrestre, poiché riflettono la radiazione solare, nota come effetto albedo, e intrappolano il calore irradiato dalla superficie terrestre, che provoca l’effetto serra.

La prima immagine (in alto) arriva dal Cloud Profiling Radar (Cpr), uno dei quattro strumenti a bordo del satellite, che utilizza misurazioni Doppler per osservare velocità, densità e distribuzione delle particelle contenute nelle nuvole. Ed è solo un piccolo assaggio scelto per mostrare la tecnologia d’avanguardia e le potenzialità del Cpr che, a differenza dei tradizionali radar che raccolgono dati da terra o aerei misurando solo aree limitate, è in grado di “immortalare” la struttura delle nuvole in modo uniforme su tutto il pianeta.

Vediamo dunque in dettaglio questa prima immagine (in alto) che è suddivisa in due parti. A sinistra, i dati rivelano la concentrazione verticale delle particelle delle nubi. La parte più densa si trova al centro, dove sono raccolte più particelle di grandi dimensioni. A destra, la velocità di caduta delle particelle delle nuvole. I valori bassi nello strato superiore indicano cristalli di ghiaccio e fiocchi di neve sospesi o in lenta caduta, mentre nello strato inferiore i valori di velocità di caduta più elevati indicano la presenza di pioggia. Entrambe le immagini mostrano un chiaro confine a un’altitudine di circa 5 km, dove ghiaccio e neve si sciolgono, formando gocce d’acqua che cadono come pioggia.

«Siamo entusiasti di poter presentare questa prima immagine, che rivela dettagli sulla struttura interna delle dinamiche delle nuvole sopra l’oceano, a est del Giappone», ha detto Takuji Kubota, scienziato della missione Jaxa per il Cloud Profiling Radar. «Questa è la prima immagine nel suo genere: non abbiamo mai avuto questo tipo di informazioni misurate dallo spazio prima d’ora».

Ad accompagnare l’immagine arriveranno nelle prossime settimane e mesi i dati dagli altri tre strumenti trasportati da EarthCare: il Multi-Spectral Imager (Msi), il Broad-Band Radiometer (Bbr) e l’Atmosferic Lidar (Atlid), quest’ultimo dotato di un trasmettitore laser fornito da Leonardo con un supporto dell’Agenzia spaziale italiana.

«È uno straordinario risultato iniziale da parte dei nostri partner di Jaxa», conclude Simonetta Cheli, direttore dei programmi di osservazione della Terra dell’Esa. «La chiave della missione è far sì che tutti e quattro gli strumenti lavorino insieme per comprendere globalmente le interazioni altamente complesse tra nuvole, aerosol, radiazione solare in entrata e radiazione termica in uscita, così da migliorare le previsioni sulle future tendenze climatiche».

 

In apertura: la prima immagine fornita dal Cloud Profiling Radar di EarthCare. (Crediti: Jaxa/Nict/Esa)

Gloria Nobile: Comunicatrice scientifica