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La Nebulosa del Granchio vista dal Webb

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Nuovo, spettacolare ritratto firmato James Webb. Il telescopio spaziale Nasa-Esa-Csa ha immortalato la celebre Nebulosa del Granchio, gettando uno sguardo fino alle sue origini. Utilizzando i dati raccolti dagli strumenti Miri e NirCam del Webb, un team di scienziati è riuscito ad analizzare la composizione della Nebulosa del Granchio, un resto di supernova situato a 6.500 anni luce da noi, nella costellazione del Toro.

La violenta esplosione di questa supernova, dovuta alla morte di una stella massiccia, è stata osservata sulla Terra per la prima volta nel 1054. Nel corso dei secoli, gli astronomi hanno continuato a osservare questo affascinante oggetto celeste, che oggi appare come un guscio di gas e polvere in espansione, con un vento in uscita alimentato da una pulsar, una stella di neutroni in rapida rotazione e altamente magnetizzata.

Il nuovo ritratto del Webb aggiunge un nuovo, importante tassello alla storia della Nebulosa del Granchio, mettendo in rilievo le strutture interne dell’oggetto, che ricordano una gabbia.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.