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Soyuz, lancio rinviato a 20 secondi dal decollo

Expedition 71 NASA astronaut Tracy Dyson, Roscosmos cosmonaut Oleg Novitskiy, and Belarus spaceflight participant Marina Vasilevskaya are seen in quarantine, behind glass, during a press conference, Wednesday, March 20, 2024 a the Cosmonaut Hotel in Baikonur, Kazakhstan. Dyson, Novitskiy, and Belarus spaceflight participant Marina Vasilevskaya are scheduled to launch aboard their Soyuz MS-25 spacecraft on March 21. Photo Credit: (NASA/Bill Ingalls)

È stato rinviato a soli 20 secondi dal decollo il lancio della Soyuz russa che avrebbe dovuto portare l’equipaggio dell’Expedition 71 sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il 21 marzo, alle 14:21 italiane, al cosmodromo di Baikonur in Kazakistan tutto era pronto per la partenza dell’astronauta della Nasa Tracy Caldwell Dyson, del cosmonauta di Roscosmos Oleg Novitskiy e della cosmonauta della Bielorussia Marina Vasilevskaya.

Ma poco prima del countdown, il centro di controllo ha deciso di rimandare la missione della navicella Soyuz Ms-25 verso la Iss. Inizialmente non è stata specificata la ragione del rinvio, ma un aggiornamento successivo di Roscosmos sul suo canale Telegram ha informato che la causa è stata una batteria scarica, che avrebbe causato una caduta di tensione. Un nuovo tentativo di lancio potrebbe avvenire già domani 23 marzo.

I vettori russi Soyuz e le omonime navicelle spaziali sono stati utilizzati per il volo umano in orbita bassa durante tutti i 24 anni della storia della Iss, e prima durante il programma della stazione spaziale Mir. Un rinvio a pochi secondi dal lancio è un evento molto insolito, e sarà sicuramente importante approfondirne le cause, anche se l’agenzia russa ha già specificato che l’equipaggio dell’Expedition 71 non ha mai corso alcun rischio.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.