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Satelliti contro la malnutrizione

L’aumento della popolazione mondiale e la crisi climatica rendono sempre più essenziale garantire la qualità delle colture di base.

Finora il processo prevede l’attesa del raccolto e l’analisi in laboratorio, un metodo quindi costoso e che richiede tempo prima di un intervento efficace. Per superare questi limiti, i ricercatori hanno studiato il potenziale dei satelliti per raccogliere i dati su vaste aree e dare modo di intervenire, prima del raccolto, con fertilizzanti o altre pratiche agricole. 

Dalla ricerca è emerso che i satelliti con strumenti reattivi al contenuto nutrizionale sono Prisma dell’Agenzia Spaziale Italiana e la costellazione Sentinel-2 del programma europeo Copernicus. L’esperimento è stato condotto in Italia, nella Pianura Padana e si è concentrato su quattro colture: mais, riso, soia e grano.  

I ricercatori hanno confrontato i segnali dei dati satellitari, relativi a fosforo, magnesio, zinco e potassio, con i nutrienti misurati in laboratorio. I risultati sono stati molto incoraggianti. 

Lo scopo della ricerca è fare in modo che i governi e le organizzazioni per la sicurezza alimentare pianifichino attività per garantire nutrienti sufficienti per le popolazioni vulnerabili, specie in Africa dove la carenza è più diffusa. Oggi la malnutrizione colpisce oltre due miliardi di persone, in alcuni casi viene definita “fame nascosta” perché si consumano abbastanza calorie, ma non i nutrienti e le vitamine essenziali, provocando danni allo sviluppo fisico e mentale.

 

Crediti video: Esa, Asi, Fao

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.