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Una nebulosa scarlatta

È iniziato da poco l’autunno e Hubble ha realizzato un’immagine il cui colore dominante ricorda le tinte che assumono le foglie in questa stagione: il soggetto ritratto, caratterizzato da un rosso intenso, è una porzione di Westerhout 5, una nebulosa a emissione situata a una distanza di circa 7milla anni luce, nella costellazione di Cassiopea.

Le nebulose a emissione sono ampie e scintillanti nubi di gas ionizzato, che diffondono luce propria. L’origine della ionizzazione, in genere, è l’energia emessa da una stella calda e vicina. Un tempo, entità di questo tipo venivano definite nebulose cometarie per il loro aspetto vagamente simile ad una cometa; l’espressione è poi caduta in disuso man mano che veniva acquisita una più approfondita conoscenza dell’Universo e degli oggetti celesti che lo popolano.

Per quanto riguarda Westerhout 5, Hubble ha inquadrato in questa sua regione un dettaglio piuttosto interessante: si tratta del grumo scuro – dall’aspetto simile a un girino – che sembra galleggiare nel rosso acceso della nebulosa. Il grumo è stato classificato come ‘FrEgg’ (Free-floating Evaporating Gaseous Globule), ovvero un globulo di gas evaporante libero di muoversi e ‘battezzato’ con complessi codici alfanumerici: Kag2008 globule 13 e J025838.6+604259.

I FrEgg, costituiscono un sottoinsieme particolare degli Egg, cioè i globuli gassosi evaporanti; tutte e due le categorie, comunque, sono regioni di gas molto dense che subiscono un processo di fotoevaporazione meno facilmente rispetto al gas che le circonda, dotato di minore densità.

La fotoevaporazione si verifica quando il gas viene ionizzato e poi disperso da un’intensa fonte di radiazione, come una stella giovane e calda. I globlui di tipo Egg sono stati identificati negli anni ‘90: in particolare, sono stati individuati sulle cime dei Pilastri della Creazione, le colonne di gas e polveri protagoniste di una celebre foto di Hubble del 1995.

Invece, i globuli di tipo FrEgg sono stati identificati in tempi più recenti e si distinguono dall’altro gruppo di globuli perché sono liberi e hanno un aspetto in cui sono distinguibili una sorta di testa e di coda. Tutte e due le categorie sono di particolare interesse per gli studiosi perché le radiazioni stellari intense non riescono a vincerne facilmente la densità; la loro relativa opacità fa sì che il gas che contengono non subisca l’azione della ionizzazione e della fotoevaporazione. Secondo gli astronomi, per questa ragione molti Egg e FrEgg possono essere la culla di nuove stelle.

In alto: la regione della nebulosa Westerhout 5 fotografata da Hubble (Crediti: Nasa, Esa, R. Sahai) – La foto nelle sue dimensioni originali a questo link

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.