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Lander sulla Luna, dal Giappone l’imminente lancio di Slim

Traffico intenso questo mese sulla rotta verso il nostro satellite.

Dopo il mancato atterraggio della missione russa ‘Luna-25’, l’allunaggio del rover indiano ‘Chandrayaan-3, sarà il turno di un lander giapponese.

A breve, in una finestra di lancio già aperta ma in standby causa maltempo, l’Agenzia Spaziale Giapponese (Jaxa) lancerà lo Smart Lander for Investigating Moon (Slim) dal complesso di lancio Yoshinobu del Centro Spaziale Tanegashima. A bordo del razzo non riutilizzabile H-IIA F47, oltre a Slim decollerà anche il telescopio spaziale X-Ray Imaging and Spectroscopy Mission (Xrism).

Missione finalizzata a indagare le origini della Luna, Slim è un piccolo lander di esplorazione progettato per atterraggi mirati. Come puntualizza la Jaxa, in virtù della sua struttura con dimensioni e peso ridotti, Slim ha la caratteristica di sbarcare “dove si vorrà atterrare” e non “dove era facile sbarcare”. Pesa circa 200 chili e ha una precisione di atterraggio che resta nei 100 metri. Andrà a esplorare i crateri selezionati dalla sonda Kaguya tra il 2007 e il 2009, dove emergono rocce ricche di olivina che gli scienziati ritengono emerse a seguito di eruzioni interne al mantello. Il lander porta inoltre con sé strumenti per testare una nuova tecnologia fondamentale per l’esplorazione in ambienti a bassa gravità, un requisito importante per le future indagini scientifiche sul sistema solare.

Il telescopio Xrism studierà l’evoluzione dell’universo e in particolare la materia oscura. Andrà a sostituire la missione giapponese Hitomi, che in tre anni avrebbe dovuto raccogliere dati sui processi altamente energetici dell’Universo e il cui telescopio si spezzò a soli 37 giorni dal lancio, nel 2016.

Sia il rover che il telescopio a raggi X sono progetti della Jaxa assegnati alla multinazionale giapponese Mitsubishi Heavy Industries.

Jaxa avvierà la diretta a partire dalle ore 1.55 di lunedì 28 agosto.

 

Immagine in evidenza: il lander Slim (illustrazione) – Crediti: Jaxa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.