X

Visione, ricerca e innovazione. Lo spazio italiano per la crescita del Paese

di Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia spaziale italiana

Partecipiamo attivamente a un nuovo protagonismo del settore spaziale. Dalle grandi missioni di esplorazione alle nuove tecnologie, dalla ricerca spaziale di frontiera ai servizi satellitari, le capacità che l’economia spaziale a matrice italiana può mettere in campo per accelerare lo sviluppo economico si basano su una solidità acquisita negli anni in campo internazionale.

La filiera del nostro Paese è autonoma e completa e conta su una struttura omogenea e fortemente radicata: un comparto all’avanguardia che si estende dalla ricerca alla produzione industriale, fino alla messa in orbita, raccolta e utilizzo dati dei sistemi satellitari; una compagine industriale variegata, composta da grandi gruppi multinazionali, piccole e medie imprese, startup; un patrimonio di attori e risorse che facilita l’uso e l’affidabile sfruttamento dei fondi che l’Europa ha destinato all’Italia nell’ambito dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Agenzia spaziale italiana.

Lo spazio è in grado di rispondere a tutte le sfide e gli obiettivi che la missione europea di ripresa e resilienza si è posta. Sostegno all’innovazione, ritorni economici, benefici diretti per i cittadini sono alcune delle opportunità che le attività spaziali possono garantire all’economia generale, non solo nazionale.

Con questo numero della nostra rivista, focalizzata sulle opportunità che questi fondi affidano allo spazio, apro anche il mio percorso ufficiale di comunicazione come presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Eredito un comparto con note positive e in grande sviluppo. Il settore si sta sempre più affermando quale fattore economico determinante, virtuoso e capace di trainare l’economia basata sulla ricerca scientifica: la cosiddetta Space Economy.

 

L’economia dello spazio è elemento chiave di innovazione che permette di ampliare le opportunità e di aprire nuovi campi di sviluppo e di consolidamento delle capacità produttive del Paese. Il PNRR dello spazio ha tutti gli elementi per soddisfare questi requisiti. Ma, in più, i fondi europei e quelli nazionali che ne costituiscono il complemento rappresentano l’occasione per confermare il ruolo che in questi anni l’Italia ha conquistato in termini di capacità di progettazione, realizzazione e utilizzazione dei sistemi satellitari.

Adesso è il momento di fare un ulteriore salto di qualità: l’arrivo di importanti e competitivi attori privati deve costituire per l’Italia una opportunità e non un ostacolo, un propizio elemento di ulteriore crescita e conferma delle capacità nazionali. La competizione internazionale impone, dunque, alla solida filiera dello spazio italiano di fare sistema in maniera compatta, per esprimere soluzioni, tecnologie e competitività di alto livello. In questo, l’ASI garantisce una governance e una visione unitaria, in stretto coordinamento con la politica industriale e della ricerca italiana e in forte connessione con le priorità nazionali di politica estera.

Nel percorso di consolidamento della filiera, di rilievo è il ruolo della ricerca scientifica, in quanto da essa deriva nuova conoscenza trasferibile in progettualità, attività economiche e servizi originali. Puntare sul ruolo centrale della ricerca significa però anche potenziare gli anelli a monte della catena, cioè la formazione – promuovendo tra i giovani lo studio delle materie STEM e le carriere in ambito scientifico – e quelli immediatamente a valle: il trasferimento rapido al mercato dei prodotti della ricerca, il sostegno alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese innovative in ambito spaziale, il supporto al consolidamento di pratiche e sistemi di open innovation ed open science.

Le ricadute economiche e i benefici per la vita quotidiana delle attività spaziali sono enormi e ancora non ben percepiti.

Lo spazio è chiamato a supportare la crescita del sistema economico e industriale del Paese e dell’Europa anche in quanto ambito abilitante di sostenibilità e di trasformazione digitale.  L’uso dei dati forniti da satelliti scientifici, di telecomunicazione e monitoraggio permette infatti di supportare la rivoluzione digitale e la transizione ecologica, di generare maggiore equità per i cittadini nell’accesso alle tecnologie e abbattimento delle disuguaglianze tra soggetti e tra territori, di rafforzare la sicurezza e la protezione civile.

Insomma, le tecnologie spaziali migliorano concretamente il presente.

Redazione: