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Rientro assistito per la missione Aeolus

Aeolus è pronto per la fase finale della sua missione. Il satellite Esa, dedicato allo studio dei venti, ha esaurito la scorta di carburante a disposizione e tra pochi mesi entrerà a contatto con l’atmosfera, disintegrandosi. Si tratta del primo rientro assistito del genere e l’Esa comunicherà i dettagli esatti sulle operazioni a metà giugno. La data esatta del rientro è ancora da definire, ma è probabile che sia programmata entro il mese di agosto.

Nel dettaglio, Aeolus scenderà da 320 a 280 chilometri di altitudine. In seguito, i tecnici del Centro di controllo dell’Esa a Darmstadt, in Germania, lo porteranno gradualmente a 150 chilometri dalla superficie terrestre. Successivamente, Aeolus brucerà scendendo a circa 80 chilometri. Durante questa delicata fase, il satellite punterà in direzione dell’oceano per evitare che eventuali frammenti possano creare rischi per la popolazione.

Aeolus, in orbita dal 2018, è il quinto satellite del programma Earth Explorer dell’Esa e il suo obiettivo è misurare la velocità dei venti. I suoi dati sono al momento utilizzati da diversi centri meteo in tutto il mondo, come quello europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio, Météo-France, il Met Office del Regno Unito, il tedesco Deutscher Wetterdienst e il Centro nazionale indiano per le previsioni meteorologiche a medio raggio.

A bordo del satellite è presente una sofisticata suite di strumenti. Tra questi Aladin, un laser che emette impulsi di luce ultravioletta verso l’atmosfera terrestre ed è dotato di un ricevitore in grado di rilevare la luce che viene dispersa nell’aria dalle molecole d’acqua e dagli aerosol come la polvere.

Crediti foto e video: Esa

 

Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.