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La ISS sarà operativa fino al 2030

Le attività della Stazione Spaziale Internazionale saranno estese fino al 2030. I partner di questo laboratorio, che orbita da 25 anni a 400 chilometri circa dalla Terra, si sono impegnati a proseguire le ricerche oltre la data di fine fin qui prevista.

Stati Uniti, Giappone, Canada, i paesi dell’Esa e anche la Russia, hanno confermato il loro sostegno per il proseguimento delle operazioni.

L’estensione consente di raccogliere i frutti di oltre due decenni di esperimenti e dimostrazioni tecnologiche. Nel suo terzo decennio di attività, la stazione sta ottenendo, infatti, il massimo ritorno scientifico.

Gli esperimenti condotti dagli equipaggi che ruotano sulla Iss sono tutti rivolti a benefici di cui l’umanità potrà godere sulla Terra. Riguardano diverse discipline, che vanno da applicazioni di tecnologia avanzata per le future missioni spaziali, a cure innovative per il trattamento del cancro, della distrofia muscolare, della vista. Migliaia di esperimenti che, sfruttando l’ambiente della microgravità, non potrebbero essere eseguiti sulla Terra. A questi si sommano anche le attività a scopo educativo in cui gli astronauti si collegano in diretta o registrano lezioni per gli studenti.

La stazione spaziale è una delle collaborazioni internazionali più complesse mai tentate. E’ un progetto interdipendente in cui il contributo di ciascun partner risulta indispensabile. Inoltre, “anche in momenti di aspri conflitti sulla Terra – come ha detto Samantha Cristoforetti – la Iss rimane un’oasi di collaborazione pacifica”.

Tra le grandi potenze, ne resta fuori solo la Cina che in compenso ha da pochi mesi attivato una propria stazione spaziale permanente, il palazzo celeste chiamato Tiangong.

 

Immagine in evidenza: la Stazione Spaziale fotografata dall’Expedition 56 a bordo della Soyouz il 4 ottobre 2018 – Crediti: Roscosmos, Nasa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.