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Eye, testata la propulsione ad acqua nello spazio

Testata con successo la propulsione ad acqua nello spazio. A compiere l’impresa l’azienda giapponese Pale Blue che ha messo in orbita l’omonimo sistema montato a bordo del satellite Eye di Sony. L’obiettivo del nanosatellite è scattare foto della Terra come parte del programma Star Sphere.

Il motore è stato acceso il 3 marzo e ha funzionato correttamente per due minuti, dimostrando che è in grado di portare Eye nell’orbita di destinazione tra i 500 e i 600 chilometri di altezza.

Ma la compagnia giapponese non si fermerà qui. Gli ingegneri di Pale Blue stanno lavorando a un altro tipo di propulsione a base d’acqua, simile a quella ionica. In questa configurazione l’acqua viene nebulizzata attraverso una sorgente di plasma a microonde ed espulsa dal retro del sistema di propulsione.

La propulsione ad acqua non può essere utilizzata per fornire la spinta a satelliti di notevoli dimensioni, ma rappresenta la scelta ideale per spingere veicoli spaziali di dimensioni ridotte come i cubesat.

Crediti foto: Sony

Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.