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Dart, il Vlt analizza la nube generata dalla collisione

Il Very Large Telescope dell’Eso ha osservato le conseguenze della collisione tra la sonda Dart della Nasa e l’asteroide Dimorphos. L’impatto controllato è stato il primo test di difesa planetaria e ha anche offerto agli astronomi un’opportunità unica per conoscere meglio la composizione dell’asteroide, analizzando il materiale espulso. La collisione è stata documentata dalle immagini del nanosatellite LiciaCube, gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana e realizzato da Argotec, sotto la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Grazie agli strumenti di Vlt, gli scienziati sono stati in grado di scomporre la luce della nube dei detriti generati dalla collisione come un arcobaleno e di individuare le impronte chimiche lasciate dai diversi gas. Dalle analisi è emerso che il livello di polarizzazione della luce è sceso dopo l’impatto. 

Allo stesso tempo, la luminosità complessiva del sistema di asteroidi è aumentata. Due sono le ipotesi che possono spiegare il fenomeno. Secondo gli scienziati, la collisione potrebbe aver esposto buona quantità di materiale incontaminato presente all’interno di Dimorphos. In alternativa, l’impatto avrebbe distrutto le particelle sulla superficie, lasciando in vista quelle molto più piccole nella nube di detriti.

Considerata l’unicità della missione Dart, i dati raccolti da Vlt sono estremamente preziosi e aiuteranno gli astronomi a comprendere l’evoluzione del Sistema Solare e la natura degli asteroidi.

Crediti foto: Eso/Opitom et al.

Fulvia Croci: Giornalista