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Primo esopianeta confermato per il Webb

Un nuovo, brillante traguardo per il Webb: la sensibilità dei suoi strumenti ha permesso di confermare l’esistenza di un mondo extrasolare di tipo roccioso e dalle dimensioni pressoché uguali a quelle della Terra.

Il risultato conseguito dal telescopio è stato appena presentato al 241° convegno dell’American Astronomical Society, in cui il Webb ha svolto un ruolo di primo piano grazie alle sue scoperte. La ricerca in questione è stata coordinata dal Laboratorio di Fisica Applicata dell’Università Johns Hopkins.

Designato con il codice alfanumerico Lhs 475 b, l’esopianeta era già stato nel mirino di Tess, la missione Nasa deputata alla ‘caccia’ di questi corpi celesti. Tess aveva individuato tracce della sua esistenza, confermata appunto dal Webb tramite lo spettrografo NirSpec (Near-Infrared Spectrograph); il telescopio è riuscito a cogliere Lhs 475 b con facilità e chiarezza, utilizzando il metodo del transito.

Il pianeta si trova nella costellazione dell’Ottante ed è relativamente vicino alla Terra, visto che la sua distanza da noi è di soli 41 anni luce. Dai dati del telescopio emerge che Lhs 475 b è molto prossimo alla sua stella e completa un’orbita in soli due giorni; l’astro in questione è una nana rossa, la cui temperatura è pari a meno della metà di quella del Sole. Il corpo celeste, inoltre, ha un livello di calore di poche centinaia di gradi superiore rispetto a quello della Terra.

Non è chiaro se questo mondo extrasolare abbia un’atmosfera o meno, nonostante le sue dimensioni così simili a quelle del nostro pianeta. Gli strumenti del Webb, comunque, sono in grado di caratterizzare le atmosfere esoplanetarie e il team della ricerca intende approfondire questo aspetto con ulteriori osservazioni che verranno effettuate nell’estate del 2023.

«La conferma di questo pianeta roccioso evidenzia la precisione degli strumenti del Webb – ha dichiarato Jacob Lustig-Yaeger, ricercatore dell’Università Johns Hopkins e uno dei coordinatori dello studio – Ed è solo la prima di numerose scoperte che potranno essere effettuate. Con questo telescopio – conclude lo scienziato – gli esopianeti rocciosi sono la nuova frontiera».

In alto: elaborazione artistica dell’esopianeta Lhs 475 b (Crediti: Nasa) 

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.