X

Officine in orbita e garage spaziali

Con equipaggio o senza, l’ambiente spaziale è la nuova frontiera per sperimentare il futuro. È il caso dell’investimento affidato a Thales Alenia Space da Space Cargo Unlimited per la realizzazione della navicella REV1, il cui lancio è previsto per il 2025.

Il contratto d’ingaggio è stato firmato lo scorso  2 dicembre per la realizzazione di un veicolo spaziale senza equipaggio.

La Space Cargo Unlimited, con sede in Lussemburgo,  ha un capitale pari a 1 milione di euro e investimenti in ricerca e sviluppo pari a 5 milioni di euro nel 2021. Sarà la proprietaria del veicolo realizzato da Thales Alenia Space. La sede di Torino dell’italiana Thales Alenia Space (Thas) sarà invece il luogo dove verrà messa a punto un vero e proprio “garage spaziale” per la manutenzione e revisione di REV 1 e anche di altri veicoli spaziali.

Mentre altre società statunitensi puntano a veicoli spaziali con equipaggio, la Space Cargo Unlimited (SCU) è convinta che il futuro delle navette senza equipaggio, come REV1, potrebbe essere più flessibile ed economico, evitando le numerose misure di sicurezza necessarie per supportare le attività di volo umano.

Il CEO e co-fondatore di Space Cargo Unlimited, Nicolas Gaume, sostiene che la società lussemburghese non creda molto nei veicoli multiuso con esseri umani a bordo: «Crediamo che l’approccio alla produzione nello spazio dovrebbe essere guidato dal carico utile e non dal veicolo.»

In altre parole la SCU punta a sistemi spaziali autonomi,  unmanned – cioè senza umani – e in grado di rispondere con maggiore facilità alle richieste del mercato spaziale del futuro.

REV1 è stato progettato per trasportare fino a 1.000 chilogrammi di carico utile, che resteranno in orbita terrestre bassa per diversi mesi.

L’attracco sarà garantito da un modulo di servizio orbitante riutilizzabile che Thales Alenia Space sta sviluppando. Il modulo di servizio avrebbe pannelli solari e propulsori elettrici per rimanere in orbita per circa 10 anni, secondo Gaume, con un programma di circa 20 missioni.

Uno scudo termico consentirà a REV1 di rientrare nell’atmosfera terrestre con un atterraggio assistito da un paracadute.

Biotecnologie, prodotti farmaceutici e nuovi investimenti per lo sviluppo di nuovi materiali realizzati nello spazio hanno già catturato l’attenzione di nuovi clienti, che resteranno sconosciuti fino al lancio, ha affermato Gaume.

REV1 sarà anche l’occasione per testare sistemi di propulsione nello spazio. La sfida della SCU è mettere alla prova in ambiente spaziale  sistemi di propulsione che ad oggi vengono lanciati ma non testati in orbita: «Aprendo la possibilità di testare rapidamente e tornare, acceleriamo e supportiamo l’intero ecosistema spaziale».

La linea d’investimento su sistemi spaziali senza equipaggio non è una novità per le agenzie spaziali che hanno creduto nella sperimentazione di veicoli autonomi, riutilizzabili e senza umani a bordo.

Lo Space Rider, veicolo spaziale automatizzato e riutilizzabile per il rientro senza equipaggio, in fase di studio da parte dell’Agenzia Spaziale Europea, è frutto di un accordo siglato da ESA e Thales Alenia Space insieme al consorzio European Launch Vehicle, costituito da Avio e dall’Agenzia Spaziale Italiana.

Il sistema vedrà un importante ruolo del CIRA, fino allo sviluppo e all’incremento delle applicazioni di telecomunicazioni satellitari.

In apertura: una rappresentazione di REV1. Crediti Space Cargo Unlimited.

Giuseppina Pulcrano: Giornalista pubblicista e attuale responsabile dell'unità Multimedia per Agenzia Spaziale Italiana, ho lavorato per il settore diffusione della cultura aereospaziale fin dagli anni '90. Distaccata presso MediaInaf per due anni. Laurea e master di secondo livello biennale presso la Sissa di Trieste : Master in Comunicazione della Scienza "Franco Prattico".