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Il passato dell’Universo in una piccola galassia

Ha un diametro di soli 1200 anni luce, il suo nome è un complesso codice alfanumerico e si è fatta desiderare dagli astronomi, nascondendosi dietro una stella scintillante: sono questi i tratti salienti di Hipass J131-31, una galassia nana e relativamente vicina ma con un look molto simile alle sue ‘colleghe’ distanti dell’antico Universo.

La galassia è stata ritenuta di grande interesse dagli scienziati proprio perché consente di dare una ‘sbirciata’ nel passato ed è stata studiata da una squadra di telescopi – spaziali e di terra – tra cui lo storico Hubble. L’indagine, coordinata dall’Osservatorio Astrofisico dell’Accademia Russa delle Scienze, è illustrata nell’articolo “Peekaboo: the extremely metal poor dwarf galaxy Hipass J1131–31” di prossima pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (al momento è disponibile un abstract).

Hipass J131-31 è stata soprannominata ‘Peekaboo’ (cucù) proprio per il suo ‘nascondino’ dietro alla stella Tyc 7215-199-1; trovandosi a ‘soli’ 20 milioni di anni luce dalla Terra, la galassia costituisce l’esempio più vicino dei processi di formazione in atto circa 13,8 miliardi di anni fa, non molto tempo dopo il Big Bang.

Gli astronomi hanno classificato Peekaboo come una galassia estremamente povera di elementi metallici (Xmp, extremely metal-poor), ovvero più pesanti dell’idrogeno e dell’elio. Questi due elementi, infatti, sono stati ‘forgiati’ nel Big Bang e costituiscono gli ingredienti-base dell’Universo primordiale; gli elementi pesanti, invece, sono stati prodotti dalle stelle nel corso dei millenni e tra essi vi sono anche i ‘mattoni’ della vita.

Le galassie dell’antico Universo sono di tipo Xmp, ma esemplari simili sono stati trovati anche nell’Universo locale, come Peekaboo che, oltretutto, non possiede una popolazione stellare anziana. Gli astri di questa galassia, nello specifico, sono stati studiati da Hubble e hanno pochi miliardi di anni sulle spalle.

Peekaboo è stata scoperta più di 20 anni fa, ma la sua rilevanza è emersa solo recentemente; infatti, in un primo momento era stata classificata come una regione costituita da idrogeno freddo e solo ulteriori osservazioni, condotte anche con Hubble, hanno permesso di individuarne la vera natura.

Gli studiosi ritengono che ci siano ancora molti dettagli da scoprire su questa piccola galassia e stanno pianificando ulteriori osservazioni con Hubble e soprattutto con il telescopio Webb. «Scoprire la galassia Peekaboo – ha commentato Gagandeep Anand dello Space Telescope Science Institute, uno degli autori dello studio – è come aprire una finestra direttamente sul passato che ci permette di studiarne l’ambiente estremo e le stelle a un livello di dettaglio impensabile nell’Universo primordiale».

In alto: la galassia Peekaboo, visibile alla destra della stella in primo piano. Foto di Hubble (Crediti: Nasa, Esa, e Karachentsev – Sao Ras; processamento immagine: Alyssa Pagan (StScI)

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.