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Nettuno in posa per il Webb

Un altro traguardo per il Webb: dopo il debutto fotografico dello scorso 12 luglio, il telescopio ha puntato il suo obiettivo su Nettuno, realizzando un’immagine che mostra il gigante ghiacciato sotto una nuova luce. Tra l’altro, la sensibilità degli strumenti del Webb è riuscita a cogliere gli anelli del pianeta con un dettaglio inedito: si tratta dell’immagine più chiara di queste strutture dal 1989, anno in cui la sonda Voyager 2 della Nasa effettuò lo storico sorvolo di questo corpo celeste.

Il colosso ghiacciato, scoperto nel 1846, è un mondo ancora poco conosciuto. L’unico veicolo spaziale che lo ha visitato è appunto Voyager 2, il cui fly-by ha permesso, tra l’altro, di scoprire elementi che non erano stati ancora osservati: alcuni anelli – oltre a quelli già conosciuti – e sei satelliti naturali che hanno elevato a 14 il numero di lune di cui è dotato il pianeta.

Nettuno, che si trova nelle regioni estreme del Sistema Solare e impiega 164 anni per compiere il suo moto di rivoluzione intorno al Sole, è stato fotografato anche dal telescopio Hubble; queste immagini sono state realizzate nelle lunghezze d’onda del visibile e sono note per il blu intenso con cui il pianeta si mostra. Il colore è dovuto alla presenza di metano gassoso.

La foto del Webb, invece, è stata realizzata nell’infrarosso ed è la prima volta che gli astronomi possono osservare Nettuno in questa versione. Infatti, dato che la fotocamera NirCam inquadra gli oggetti nel vicino infrarosso in un intervallo che va da 0,6 a 5 micron, il pianeta non appare blu: il metano assorbe fortemente la luce infrarossa, al punto che Nettuno risulta piuttosto scuro tranne nelle aree dove sono presenti nubi ad altitudini elevate.

Nella foto, inoltre, si scorge una brillante linea sottile all’altezza dell’equatore che potrebbe essere indicativa della circolazione atmosferica da cui traggono origine venti e tempeste. Il Webb è riuscito anche a cogliere la presenza di un vortice a polo sud e – per la prima volta – di una fascia di nubi che lo circonda.

Il telescopio ha ripreso anche 7 tra i satelliti naturali dell’entourage di Nettuno; in particolare, spicca Tritone che si mostra come un punto brillante da cui si dipartono dei picchi di diffrazione. Questa luna – la più grande del gruppo – è ricoperta di ghiaccio d’azoto condensato e ha un’orbita retrograda: gli studiosi pensano che possa essere un oggetto della Fascia di Kuiper, catturato in passato dalla forza di gravità del pianeta. I dati raccolti dal Webb saranno utilizzati per studi su Nettuno e Tritone che verranno realizzati il prossimo anno.

A questo link l’immagine nelle dimensioni originali.

Crediti immagine: Nasa, Esa, Csa, StScI

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.