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Il lanciatore Vega fa l’en plein

di Andrea Zanini

Dieci su dieci: è l’ennesimo successo la decima missione di Vega partita dalla base del Cnes, centro spaziale europeo, di Korou in Guyana Francese.

Alle 22:58 ora locale, le 3:58 del 2 agosto a Roma, i motori del Vega con una spinta di 2.200 kilonewton hanno portato in orbita due satelliti per l’osservazione della terra: OPTSAT-3000 e Venµs, collocati nell’ogiva utilizzando l’adattatore per satelliti VESPA (Vega Seconday Payload Adapter).

Optsat 3000 è stato costruito su incarico del Ministero della Difesa da Israel Aerospace Industries che ha realizzato il satellite nell’ambito di un accordo di cooperazione internazionale tra Italia e Israele, e OHB ItaliaTelespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) ha gestito come prime contractor la commessa.

Il satellite Venµs (Vegetation and Environment on a New MicroSatellite) nasce da una collaborazione franco israeliana ed è progettato per fornire un monitoraggio dettagliato e costante della vegetazione sulla superficie terrestre.

Osservando la crescita delle piante e il loro stato di salute il satellite aiuterà gli scienziati a determinare gli impatti sulla superficie terrestre dei fattori ambientali, le attività umane e i cambiamenti climatici.

“10 missioni, 10 successi: Vega ha raggiunto un traguardo di performance e affidabilità ineguagliato” ha commentato Giulio RanzoAmministratore Delegato di Avio.

Siamo orgogliosi di questo risultato, il primo ottenuto da Vega dopo la quotazione in Borsa, che testimonia, oltre alla grande affidabilità dei nostri prodotti, l’efficacia della collaborazione con ASI, Arianespace e con i partner industriali europei”.

Il Presidente dell’Agenzia Spaziale ItalianaRoberto Battiston, ha sottolineato come i successi di VEGA siano il risultato della capacità di innovare, fare ricerca e trovare soluzioni competitive e affidabili per il mercato dei lanciatori.

“Le infrastrutture satellitari sono in crescita e saranno sempre più pervasive, è quindi stata fondamentale la decisione di costruire una famiglia di lanciatori europei che garantisca l’accesso allo spazio e la competitività dell’intera filiera spaziale.

In questo quadro le capacità e il ruolo di Avio sono una certezza”, ha concluso Battiston.

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