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Nuovo sistema di smaltimento rifiuti sulla Iss

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Un sacco della spazzatura altamente ingegnerizzato è stato lanciato dalla Stazione Spaziale Internazionale, per andare a andare quasi interamente a disintegrarsi contro l’atmosfera del nostro pianeta. L’esperimento, condotto da Nanoracks in collaborazione con la Nasa, è stato il primo test di smaltimento rifiuti di questo genere.

L’equipaggio dell’Expedition 67, tra cui l’astronauta italiana dell’Esa Samantha Cristoforetti, è quindi il primo della storia della stazione a vedere parte dei rifiuti della Iss smaltiti in questo modo. Fino adesso, la spazzatura spaziale è stata per lo più gestita attraverso il trasporto di navi cargo. Il nuovo metodo potrebbe invece fornire un sistema più efficiente e sostenibile per tenere in ordine la casa spaziale.

In queste immagini, diffuse da Nanoracks, si vede molto bene il sacco contenente circa 78 chilogrammi di rifiuti che viene espulso da Bishop, il primo modulo commerciale permanente della stazione.

Bishop, che significa ‘alfiere’ in omaggio alla sua mobilità, è stato installato sulla Iss alla fine del 2020. Nanoracks ha confermato il successo del test di smaltimento rifiuti, e ha dichiarato che un sistema simile potrebbe essere utilizzato anche su Starlab, la futura stazione spaziale commerciale il cui lancio è previsto nel 2027.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.