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Perso il contatto con Capstone: si lavora al recupero e a un ‘piano b’

A un giorno dal suo dispiegamento, il cubesat Cislunar Autonomous Positioning System Technology Operations and Navigation Experiment – Capstone – ha mancato l’appuntamento con il Deep Space Network (Dsn); si tratta della rete internazionale di radiotelescopi che svolge attività di supporto alle missioni interplanetarie e di esplorazione del Sistema Solare e dell’universo, nei campi dell’astronomia radio e radar.

La Nasa ammette la difficoltà di comunicazione dopo il 4 luglio scorso, quando Capstone è stato rilasciato dal lanciatore Lunar Photon di Rocket Lab nell’orbita definita dal piano di missione. I dati della traiettoria sono stati registrati al primo passaggio, ma non sono stati confermati – se non parzialmente – al secondo appuntamento con il Deep Space Network.

«Il team del veicolo spaziale sta attualmente lavorando per capire la causa e ristabilire il contatto. Se necessario, la missione ha abbastanza carburante per ritardare di diversi giorni la manovra iniziale di correzione della traiettoria post-separazione», afferma la Nasa.

Dalla start up Advanced Space, con sede in Colorado, le dichiarazioni confermano che qualcosa non ha funzionato nel sottosistema di comunicazione: «Durante le attività di commissioning si è verificata un’anomalia e il team operativo sta lavorando attivamente su questo problema con Deep Space Network per determinare le azioni successive», ha affermato la società in una dichiarazione di ieri.

La traiettoria a bassa energia porterà il cubesat a più di 1,2 milioni di chilometri dalla Terra, per poi inserirlo in un’orbita quasi rettilinea attorno alla luna a novembre; il percorso è stato progettato per ridurre al minimo l’utilizzo di propellente necessario al piccolo veicolo spaziale, del peso di soli 25 chilogrammi, per entrare in orbita. Dato l’imprevisto, che sembra essere stato considerato nei piani di missione, la prima manovra di correzione della traiettoria – inizialmente programmata il 5 luglio – viene lasciata in attesa: «L’approccio di trasferimento della missione e i margini del sistema forniscono il tempo per risolvere e comprendere questa anomalia prima di procedere con la prima manovra di correzione della traiettoria.», ha affermato Advanced Space.

Sebbene Capstone – lanciato come apripista sperimentale per la missione Artemis – presenti problemi di comunicazione con la Terra,  la Nasa ritiene che i suoi dati saranno comunque utili in preparazione del grande ritorno sul suolo lunare.

La rete di stazioni di terra commerciali, nate negli ultimi decenni, garantisce comunque alla Nasa sistemi alternativi. La Rocket Lab afferma che il suo veicolo Lunar Photon è ancora operativo dopo aver rilasciato Capstone per la sua traiettoria lunare. Lunar Photon sta «bene e in salute», ha detto Peter Beck, amministratore delegato della società, in una telefonata con i giornalisti il ​​5 luglio: «Stiamo ora lavorando a una missione secondaria per quel veicolo spaziale. Sembrava una risorsa troppo grande da avere nello spazio profondo per non approfittarne e fare cose interessanti». I referenti dell’azienda non escludono che si possa utilizzare Lunar Photon nell’orbita di Capstone per i dati mancanti e rilanciano pensando di sostituire il cubesat con una sonda per una prossima missione privata su Venere.

In apertura una rappresentazione di Capstone, un cubesat progettato per testare l’orbita lunare che utilizzerà le future missioni Artemis. Credito: Advanced Space/Terran Orbital

 

Giuseppina Pulcrano: Giornalista pubblicista e attuale responsabile dell'unità Multimedia per Agenzia Spaziale Italiana, ho lavorato per il settore diffusione della cultura aereospaziale fin dagli anni '90. Distaccata presso MediaInaf per due anni. Laurea e master di secondo livello biennale presso la Sissa di Trieste : Master in Comunicazione della Scienza "Franco Prattico".