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Alma cattura un disco protoplanetario eccentrico e complesso

Un team di astronomi del National Radio Astronomy Observatory ha utilizzato l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma), per analizzare per la prima volta il disco di detriti della vicina stella Hd 53143, a lunghezze d’onda millimetriche. Le osservazioni hanno rivelato che il disco è il più complesso osservato fino a oggi. Lo studio è stato presentato nel corso di una conferenza stampa del 240° meeting dell’American Astronomical Society e sarà pubblicato prossimamente su The Astrophysical Journal Letters.

Hd 53143 — una stella simile al Sole di circa un miliardo di anni, situata a 59,8 anni luce dalla Terra nella costellazione della Carena — è stata osservata per la prima volta con l’Advanced Camera for Surveys dell’Hubble Space Telescope nel 2006. La stella è circondata da un disco di detriti che si scontrano costantemente e si frantumano in porzioni più piccole. 

Le nuove osservazioni sono state effettuate con i ricevitori Band 6 altamente sensibili su Alma e hanno rivelato che il disco di detriti del sistema stellare è in realtà altamente eccentrico. Nei dischi di detriti a forma di anello, la stella si trova tipicamente al centro o vicino a esso. Al contrario nei dischi eccentrici di forma ellittica, la stella è  situata nella periferia.

«Finora non avevamo mai visto un disco di detriti con una struttura così complicata – ha affermato Meredith MacGregor, autrice principale dello studio – oltre a essere un’ellisse con una stella in un punto focale, probabilmente ha anche un secondo disco interno che è disallineato o inclinato rispetto al disco esterno».

Il livello di eccentricità del disco è il doppio di quello della stella Fomalhaut, catturato dal telescopio Alma nel 2017.

«Non ci sono molti  dischi con eccentricità significativa – conclude  McGregor –  in generale, non ci aspettiamo che i dischi abbiano queste caratteristiche. Il principale responsabile  di questa caratteristica è un pianeta che con la sua forza porta il disco ad assumere quella forma. Se private di questa energia, le orbite tendono a circolare, proprio come accade nel nostro Sistema Solare».

Immagine in apertura: il sistema stellare Hd 53143 osservato da Alma. Credit: Ama (Eso/Naoj/Nrao), M. MacGregor (U. Colorado Boulder), Nasa/Esa/Hubble, P. Kalas (UC Berkeley), S. Dagnello (Nrao/Aui/Nsf)

Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.