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I ‘capricci’ di Voyager 1

Dal 5 settembre 1977 è a ‘spasso’ per il cosmo, si trova ad una distanza di 23,3 miliardi di chilometri dalla Terra e continua assiduamente la sua attività esplorativa: si tratta della sonda Voyager 1 della Nasa, che torna alla ribalta per un problema tecnico.

La sonda, che dall’agosto 2012 ha oltrepassato i confini del Sistema Solare e ora si muove nel mezzo interstellare, sta sottoponendo i tecnici del Jet Propulsion Laboratory della Nasa ad un vero rompicapo: Voyager 1, infatti, riceve i comandi dalla Terra e li esegue, operando normalmente e inviando al suo team i dati scientifici.

Tuttavia, i dati relativi al suo sistema di controllo Aacs (Attitude Articulation and Control System) mostrano la presenza di un’anomalia, in quanto non rispecchiano quello che effettivamente sta accadendo a bordo; questo sistema non solo controlla l’orientamento della sonda, ma mantiene anche la sua antenna ad alto guadagno puntata precisamente verso la Terra, consentendo quindi l’invio dei dati. I tecnici ritengono che Aacs funzioni ancora, ma i dati di telemetria che ha inviato a terra non sono risultati validi.

Il problema non ha fatto scattare nessuna misura automatica di protezione (safe mode); anzi, il segnale di Voyager 1 non mostra cedimenti, per cui gli studiosi pensano che l’antenna sia ancora nella posizione corretta.

Il gruppo di lavoro tiene sotto stretto controllo il segnale per cercare di capire da cosa possano derivare questi dati non validi e se il problema, a lungo andare, possa incidere negativamente sugli apparati con cui la sonda raccoglie e trasmette i dati scientifici.

In ogni caso, con quasi 45 anni di servizio sulle spalle, Voyager 1 ha ampiamente superato i limiti previsti all’inizio per la sua missione: i tecnici sono consapevoli della sua età e del fatto che ora si trova in un ambiente caratterizzato da forti radiazioni, mai sperimentato in precedenza da altri manufatti umani. Problemi da risolvere e sfide da affrontare sono, quindi, all’ordine del giorno.

Finora Voyager 1 ha dimostrato di avere la ‘pelle’ dura e il suo team di gestione è stato all’altezza di gestire le situazioni critiche che negli anni si sono presentate, come quando nel 2017 hanno risolto brillantemente un’anomalia causata dall’invecchiamento dei propulsori primari.

Voyager 2, la sonda gemella lanciata il 20 agosto del 1977, è anch’essa operativa e si trova ora a una distanza di 19,5 miliardi di chilometri dalla Terra. I dati che la longeva coppia sta tuttora raccogliendo nel mezzo interstellare forniscono un importante contributo nella conoscenza di questa remota area dello spazio.

In alto: la sonda Voyager 1 (Crediti: Nasa) 

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.