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A tutto sprint dopo una doccia su Marte

Produrre carburante riciclando acqua su Marte.

E’ questo il progetto che Tekniker, una società spagnola che si dedica alla ricerca e allo sviluppo, ha presentato all’Esa sulla piattaforma che raccoglie idee innovative per applicazioni nello spazio.

In futuro, gli astronauti dovranno vivere e lavorare in modo sostenibile sulla Luna e su Marte. Con queste distanze sarà impossibile dipendere dalle missioni di rifornimento che provengono dalla Terra, per cui l’uomo sarà obbligato a sfruttare le risorse locali.

L’idea di Tekniker è quella realizzare un reattore, alimentato dalla luce solare, che con un sistema fotoelettrochimico, ricicla l’acqua e utilizza l’aria del pianeta composta al 95% da anidride carbonica. Le molecole d’acqua vengono scomposte in idrogeno molecolare e ossigeno gassoso, e poi raffreddate fino a divenire idrogeno e ossigeno liquidi, ovvero un propellente.

Le recenti esplorazioni sul pianeta rosso hanno confermato un’abbondante presenza di ghiaccio. Sarà cura delle missioni selezionare i siti di atterraggio più adatti.

 

Immagine di copertina: illustrazione di un astronauta che attende la produzione di carburante su Marte – Crediti: Esa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.