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Elio-3, un indizio sulle origini della Terra

Dalle viscere della Terra alle dorsali oceaniche, infine nell’atmosfera; è questo il percorso del raro isotopo elio-3 che, stando ad un recente studio (intitolato “Primordial Helium-3 Exchange Between Earth’s Core and Mantle” e pubblicato di recente su Geochemistry, Geophysics, Geosystems, rivista dell’American Geophysical Union), starebbe fuoriuscendo dal nucleo del nostro pianeta.

Infatti, dalle rilevazioni geochimiche è emerso che nelle profondità della Terra vi sarebbero serbatoi di elio-3 la cui precisa posizione sarebbe tuttora incerta; tuttavia, si ritiene che questi serbatoi sarebbero posizionati non soltanto nel mantello, ma anche nel nucleo.
È noto che l’elio-3 sia un gas primordiale; dunque, creatosi in una fase immediatamente successiva al Big Bang; pertanto, la fuoriuscita di questo gas dimostrerebbe che la Terra si sia formata all’interno di una nebulosa solare.
È stato possibile calcolare la quantità di elio-3 che ogni anno fuoriesce dall’interno della Terra; in tal senso, si ritiene che, ogni anno, la quantità di elio-3 che fluisce dalla Terra sia pari a circa 2 kg.
Da ciò, è stato possibile stimare che all’interno del nucleo vi sarebbe una quantità di elio-3 che oscilla tra i 10 teragrammi (10 13 grammi) e un petagramma (10 15 grammi); si tratta di una quantità potenzialmente capace di confermare alcune teorie in merito alle origini del nostro pianeta.

Come già detto, l’elio-3 è un raro isotopo del gas elio che, di fatto, rappresenta una potenziale futura fonte di energia civile, da utilizzare soprattutto per i reattori a fusione nucleare di seconda generazione. Differentemente da altre fusioni nucleari, quella degli atomi di elio-3 risulterebbe meno radioattiva, pur generando la stessa quantità di energia originata, per esempio, da una normale fusione trizio-deuterio.

La sua rarità lo rende tra gli elementi di principale interesse del fenomeno dello space mining, ossia lo sfruttamento dei NEOs (Near-earth Objects, come satelliti naturali, asteroidi, comete e altri corpi celesti) per il recupero di risorse minerarie che sulla Terra scarseggiano o mancano.

In alto: Il centro della nebulosa Laguna, catturato dal telescopio Hubble. Le nebulose sono le fonti primarie di elio-3
Crediti immagine: Nasa, Esa

Giulio Chimienti: