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Prosegue la sesta fase di allineamento del James Webb

Terminata la fase di allineamento dello specchio, nota come fine phasing, proseguono le operazioni della sesta fase del piano di allineamento atte a predisporre la totale operatività del telescopio James Webb; in particolare, del suo “cuore”, ossia l’Ismi (Integrated Science Instrument Module).

L’Ismi si compone di quattro dispositivi fondamentali del Webb, ossia: il Miri (Mid-InfraRed Instrument), la NirCam (Near-InfraRed Camera), il NirSpec (Near-Infrared Spectrograph) e il Fgs/Niriss (Fine Guidance Sensor / Near InfraRed Imager and Slitless Spectrograph).
NirCam, NirSpec e Fgs/Niriss, differentemente dal Miri, stanno raffreddando passivamente e, dunque, avvicinando alle loro temperature ottimali per svolgere efficacemente le loro prestazioni.

Al contrario, il Miri (dispositivo deputato all’acquisizione di foto ad ampio campo, che sarà capace di fornire immagini nel medio infrarosso, in una frequenza tra i 4.9 μm e 28.8 μm) si serve di un sistema di raffreddamento attivo per raggiungere la sua temperatura ottimale pari a -266° C; infatti, Miri starebbe raggiungendo la sua temperatura ottimale, grazie ad un dispositivo criorefrigerante controbilanciato da riscaldatori capaci di mitigare gli effetti di temperature eccessivamente basse (per esempio, la formazione di ghiaccio che potrebbe compromettere le sue funzionalità).

Sebbene possano già ritenersi soddisfacenti le prime immagini del James Webb, Michael McElwain e Charles Bowers, membri del team Webb del Goddard Space Flight Center (Nasa) ritengono sia necessario eseguire ulteriori correzioni sulla messa a fuoco dello specchio secondario e sugli strumenti scientifici dell’Ismi; correzioni che saranno opportunamente apportate nel momento in cui le suddette componenti dell’Ismi avranno raggiunto la loro giusta temperatura.

Una volta testate e confermate sia la stabilità ottica del telescopio che le prestazioni delle singole componenti dell’Ismi, potrà avere inizio il programma del “Ciclo 1” del James Webb (che prevede circa 6000 ore di osservazioni, nonché le successive fasi di Early Release Science e di Guaranted Time Observation).

In alto: montaggio e installazione del Miri
Crediti: Nasa

Giulio Chimienti: