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Ue, una nuova iniziativa per la connettività sicura e la gestione del traffico spaziale

Al fine di concretizzare le politiche spaziali previste nel nuovo programma spaziale dell’Ue, il 15 febbraio la Commissione europea ha pubblicato una “comunicazione congiunta” intitolata “Joint Communication to the Europea Parliament and the Council – An Eu Approach for Space Traffic Management. An Eu contribution addressing a global challenge”.

Si tratta, in breve, di una comunicazione (indirizzata al Parlamento europeo e al Consiglio) recante: una proposta di regolamento atto a disciplinare la “connettività sicura” basata sulla tecnologia spaziale Stm; una road map per una migliore gestione del traffico spaziale.

Per quanto concerne il primo punto, la Commissione ha dunque presentato un progetto ambizioso per avviare un processo di potenziamento delle capacità operative dell’UE a sostegno dell’Stm, anche attraverso la definizione di nuove norme comunitarie (una proposta legislativa dell’Ue potrebbe giungere entro la fine del 2024). Dunque, la Commissione europea intende garantire, a beneficio di cittadini e aziende europei e afferenti ad altri Stati partner extra-europei, la disponibilità di un accesso efficace, duraturo, stabile e sicuro ai servizi di comunicazione satellitare.

Il costo complessivo per l’implementazione dei sistemi Stm è stimato intorno ai 6 miliardi di euro, prevedendo in tal senso un piano di finanziamenti tra il 2022 e il 2027.

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: «Lo spazio svolge un ruolo di sempre maggior rilievo per l’Unione: nella vita quotidiana, nella crescita economica, nella sicurezza e nel peso geopolitico. La nostra nuova infrastruttura di connettività offrirà un accesso a internet ad alta velocità, servirà di back-up dell’infrastruttura internet attuale, aumenterà la resilienza e la sicurezza informatica nell’Unione e fornirà connettività a tutta l’Europa e all’Africa. Si tratterà di un progetto autenticamente paneuropeo che consentirà alle nostre numerose start-up e all’Europa nel suo insieme di essere in prima linea nell’innovazione tecnologica».

In riferimento alla gestione del traffico spaziale, si precisa che l’Ue dispone già dal 2016 di un sistema di sorveglianza dello spazio (Sst) che offre dati e informazioni legate a collisioni, analisi di frammentazione e analisi di rientro atmosferico dei satelliti. In ragione dell’aumento esponenziale dei satelliti nelle orbite geostazionarie terrestri e, pertanto, del problema crescente dei cosiddetti “space debris”, la gestione del traffico spaziale è divenuta una priorità della politica dell’Ue. A tal proposito, l’Ue si è posta l’obbiettivo di mettere in atto misure concrete, anche attraverso la determinazione di una disciplina normativa e regolamentare comune che, tuttavia, non protenda allo svilimento delle attività spaziali condotte singolarmente dai singoli Stati ma che, al contrario, possa rafforzare tanto l’autonomia degli Stati quanto il partenariato europeo-internazionale, per garantire l’uso sicuro e sostenibile dello spazio.

Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, ha dichiarato: «Lo spazio è oggi più affollato che mai, il che aumenta la complessità e i rischi connessi alle operazioni spaziali. Si tratta di una sfida globale, per superare la quale proponiamo oggi un approccio dell’Ue alla gestione del traffico spaziale. Svilupperemo capacità concrete, fisseremo norme e collaboreremo con i partner fondamentali e nei consessi multilaterali ai fini di un uso sicuro e sostenibile dello spazio. La gestione del traffico spaziale è un impegno a connotazione civile, ma questo non toglie che la sicurezza e la difesa europee dipendano da un accesso sicuro e autonomo allo spazio».

Giulio Chimienti: