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Isaacman e Musk, ancora insieme tra viaggi spaziali e umanitari

Un nuovo piano di voli spaziali segnerà il progresso dell’uomo verso lo spazio e la ricerca sul cancro infantile.

Si tratta del Programma Polaris presentato ieri da Jared Isaacman, fondatore di una società di pagamenti online. Il giovane imprenditore americano già a settembre guidò Inspiration4, la prima missione “turistica” che portò in orbita astronauti non professionisti. Per l’occasione organizzò una lotteria per sostenere un ospedale pediatrico. E anche per quest’ultimo traguardo, Isaacman utilizzerà la tecnologia di SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk.

Sono tre i lanci pianificati. Il primo, previsto per la fine dell’anno, si chiama “Polaris Dawn” che preparerà al volo successivo con le nuove competenze acquisite. Le ambizioni sono diverse. Tra gli obiettivi, quello di superare l’altitudine massima di un’orbita terrestre, non solo un record, ma un’opportunità per studiare gli effetti dell’esposizione umana alle radiazioni spaziali. In bassa orbita invece, l’equipaggio tenterà la prima passeggiata spaziale (Eva) turistica e sperimenterà le nuove tute. Un test sulla rete satellitare Starlink di SpaceX dovrà approfondire le comunicazioni laser nello spazio, necessarie per le future missioni sulla Luna, su Marte e nello spazio profondo.

Il nome Polaris, esprime dunque l’ambizione del progetto: una luce guida, come la stella Polare, che aiuti l’umanità a navigare verso nuove destinazioni. Intanto tra concorsi, aste, vendite e donazioni, la missione ha già raccolto 240 milioni di dollari per il St. Jude Children’s Research Hospital in Tennessee, dove i piccoli pazienti non pagano per le loro cure. L’ospedale pediatrico americano, con il sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha creato una piattaforma che fornisce medicinali ai Paesi in via di sviluppo.

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.