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Scontri tra galassie: “una pacifica coreografia della gravità”

Non è una congiunzione apparente determinata dal punto di osservazione, ma una vera e propria fusione tra galassie. Si tratta di Ngc 4567 e Ngc 4568, soprannominate Galassie farfalla o Gemelle siamesi: si tratta di due galassie a spirale all’interno della costellazione della Vergine, a circa 60 milioni di anni luce dalla Terra.

Queste collisioni sono un evento piuttosto ordinario nel nostro Universo. «Possiamo immaginarli violenti e catastrofici, ma in realtà questi scontri sono sorprendentemente pacifici, come un valzer eseguito da stelle, gas e polvere, coreografato dalla gravità» spiegano gli astronomi dell’Osservatorio Europeo Australe (Eso). Gli scienziati ritengono anche che tra quattro miliardi di anni, la nostra Via Lattea subirà lo stesso destino fondendosi con la vicina galassia di Andromeda. La Nasa, ha mostrato modelli di simulazione, e prevede la formazione di una super galassia a 2 miliardi di anni dalla collisione.

Dalla bellezza mozzafiato, questa immagine è stata elaborata dal Very Large Telescope (Vlt) dell’Eso a Paranal, in Cile e fa parte di una campagna di sensibilizzazione del grande pubblico sulla bellezza dell’universo: l’Eso Cosmic Gems. Il programma sfrutta gli intervalli di tempo in cui il telescopio non è utilizzato per le ricerche scientifiche, e a scopo educativo, con fotografie sorprendenti e ad alta qualità, promuove l’eccellenza dei propri strumenti di osservazione dello spazio.

L’immagine che ritrae la collisione di Ngc 4567 e Ngc 4568 è stata elaborata dal Riduttore FOcal e dallo strumento Spectrograph 2 (Fors2) a bassa dispersione montato sul Vlt. «Fors2 è spesso soprannominato il ‘coltellino svizzero’ di Paranal per la sua incredibile versatilità ed è in effetti uno dei nostri strumenti più richiesti. Oltre a catturare immagini come questa, può anche acquisire contemporaneamente gli spettri di decine di oggetti cosmici e studiare la luce polarizzata».

 

Immagine in evidenza: Ngc 4567 e Ngc 4568 – Crediti: Eso

Barbara Ranghelli: Giornalista