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Colate laviche, vulcani e valli sommerse su Marte

In questa nuova elaborazione dei dati che arrivano dalla missione Esa Mars Express, l’immagine catturata mostra a prima vista due elementi circolari contrastanti: un vulcano che si erge dolcemente sopra la superficie, con un sistema di caldere crollate, e un cratere da impatto che scava al di sotto. Entrambi forniscono informazioni diverse sulla storia geologica di Marte.

A uno sguardo più attento, elaborato in una visione topografica con codice colore del vulcano a scudo Jovis Tholus, si notano le caratteristiche circostanti. L’immagine, elaborata con i dati raccolti dal Mars Express dell’Esa, si basa su un modello digitale del terreno della regione, da cui è possibile ricavare la topografia del paesaggio. Le parti inferiori della superficie sono mostrate in blu e viola, mentre le regioni di quota più alta appaiono in bianco e rosso.
Osservando Jovis Tholus si notano le singole colate laviche che si espandono in tutta la pianura. Queste colate si sono anche riversate sulle linee di faglia, riempiendo gli insiemi di Graben, valli sommerse create quando la crosta del pianeta si allarga, per esempio, sotto la pressione degli stress vulcanici e tettonici in questa regione.

Il complesso sistema di caldere comprende almeno cinque crateri. Il più grande è largo circa 28 km e si trova fuori centro, mentre sono visibili le caldere, che scendono verso sud-ovest, in prossimità del più giovane dei crateri che incontra il mare circostante di colate laviche ancora più giovani. Le lave creano una linea costiera attorno ai fianchi, oscurando il rilievo originario del vulcano, che ora si trova solo a circa 1 km sopra le pianure circostanti. Ad est, vicino a Jovis Tholos  si nota un vulcano meno sviluppato che provoca sottilmente il rigonfiamento della superficie. Un dettaglio emerge osservando con attenzione: una fessura d’apertura da cui una volta eruttarono flussi di lava meno viscosi rispetto a Jovis Tholus, forse in uno stile simile all’attività osservata in Islanda o alle Hawaii sulla Terra.

A nord della regione si trova un tipo molto diverso di cratere. Questo cratere da impatto è largo 30 km è stato creato quando un asteroide o una cometa si è schiantato sulla superficie, penetrando negli strati sottostanti. Il suo pavimento fratturato e la natura fluida del materiale espulso attorno al cratere centrale, che gli conferisce l’aspetto di un fiore con molti strati di petali, indicano che l’urto colpisce un terreno saturo di acqua o ghiaccio.

Crediti:ESA/DLR/FU Berlin.

Giuseppina Pulcrano: Giornalista pubblicista e attuale responsabile dell'unità Multimedia per Agenzia Spaziale Italiana, ho lavorato per il settore diffusione della cultura aereospaziale fin dagli anni '90. Distaccata presso MediaInaf per due anni. Laurea e master di secondo livello biennale presso la Sissa di Trieste : Master in Comunicazione della Scienza "Franco Prattico".