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    Categories: cosmo

Un oggetto celeste avvolto dal mistero

È emerso da un set di dati in tutta la sua stranezza e ha lasciato a bocca aperta gli studiosi che stanno faticando a individuare una categoria in cui classificarlo: si tratta di un enigmatico oggetto celeste che emette un’intensa scarica di energia per tre volte in un’ora e che è anche abbastanza vicino alla Terra (‘solo’ 4mila anni luce di distanza).

La misteriosa entità è al centro di uno studio appena pubblicato su Nature (articolo: “A radio transient with unusually slow periodic emission”): l’indagine, coordinata dalla Curtin University (Perth, Australia), si è basata sui dati raccolti dal telescopio Mwa (Murchison Widefield Array, situato nell’Australia occidentale) nell’ultimo decennio.

Il gruppo di lavoro, che ha visto anche il coinvolgimento dell’osservatorio astronomico di Shangai, si è imbattuto nell’oggetto in questione mentre stava effettuando una mappatura delle onde radio nell’Universo con i dati di Mwa. Questo telescopio, secondo gli autori del saggio, ha un campo visivo e una sensibilità che ben si prestano per scandagliare il cielo alla ricerca di nuovi elementi. Nello specifico, lo scopritore dell’oggetto è stato Tyrone O’Doherty, uno studente della Curtin; gli altri ricercatori del team, in un primo momento, hanno pensato che si potesse trattare di una stella di neutroni oppure di una nana bianca dotata di un campo magnetico particolarmente vigoroso.

Inoltre, gli scienziati hanno notato che, mentre è intento a volteggiare nello spazio, l’oggetto emette un fascio di radiazioni; tale emissione incrocia il nostro campo visivo e si mostra come una delle più luminose sorgenti radio nel cielo per un brevissimo lasso di tempo (un minuto ogni venti). Nel giro di poche ore, durante le osservazioni condotte dal gruppo di lavoro, l’elusiva entità è apparsa e poi sparita. «E’ stato del tutto inaspettato – ha commentato Natasha Hurley-Walker, la ricercatrice della Curtain alla guida del team – Ed è stato anche un po’ inquietante per un astronomo perché non c’è nulla di conosciuto nel cielo che si comporti in questo modo».

Oggetti che si ‘accendono’ e ‘spengono’, comunque, non sono una novità per gli addetti ai lavori che li definiscono ‘transienti’. Questa categoria viene suddivisa in due sottoinsiemi, i transienti lenti e quelli veloci: i primi – come le supernove – possono mostrarsi nel giro di pochi giorni e sparire dopo qualche mese; invece, i secondi – come le pulsar – si illuminano e tornano nell’oscurità nell’arco di secondi o di millisecondi.

I ricercatori, tuttavia, hanno sottolineato che un oggetto che si accende per un solo minuto è davvero insolito e difficile da catalogare. Tra l’altro, l’entità è apparsa incredibilmente brillante e più piccola rispetto al Sole, emettendo onde radio altamente polarizzate; quest’ultimo fattore suggerisce che essa abbia un campo magnetico molto intenso.

Le osservazioni, secondo gli studiosi, sarebbero coerenti con un oggetto la cui esistenza finora è stata solo teorizzata: una magnetar di periodo ultra lungo, ovvero un tipo di stella di neutroni che rotea lentamente. Gli scienziati, però, non si aspettavano che un’entità del genere fosse così brillante: in base a qualche meccanismo ancora sconosciuto sta convertendo l’energia magnetica in onde radio e lo sta facendo in maniera molto efficace.

L’oggetto continua a essere tenuto sotto controllo dal team della ricerca, che intende proseguire il monitoraggio dei dati raccolti da Mwa per capire se esso sia o meno un unicum.

In alto: elaborazione artistica della magnetar (Crediti:Icrar) 

 

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.