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40 miliardi di miliardi di buchi neri

Contare i buchi neri dell’universo è un’impresa molto più difficile di quanto potrebbe essere contare i granelli di sabbia delle nostre spiagge. Un nuovo studio guidato dalla Sissa di Trieste ci si è avvicinato, stimando almeno l’ordine di grandezza: si tratta di una cifra seguita da ben 19 zeri. Approssimando, arriviamo a 40 miliardi di miliardi di buchi neri.

Ovviamente non si tratta ancora della famiglia al completo, visto che ad oggi la percentuale di universo conosciuto si aggira intorno al 4%. Gli scienziati si sono concentrati infatti sul cosiddetto universo osservabile, una sfera del diametro di circa 90 miliardi di anni luce. Utilizzando un metodo computazionale, sono riusciti poi a fare una stima dei cosiddetti buchi neri stellari, ovvero buchi neri con masse fino a quella di un centinaio di nostri soli, e che si sono formati dal collasso gravitazionale di una stella massiccia. E così è uscito il numero di 40 miliardi di miliardi di buchi neri stellari nell’universo osservabile.

Lo studio ha anche stimato che questa categoria di buchi neri contiene circa l’1% della materia ordinaria. Questo tipo di materia, detta anche barionica, occupa secondo gli scienziati appena il 5% di tutta la materia cosmica. Ecco dunque che i buchi neri, oltre a essere i più temibili divoratori dell’universo, potrebbero anche conservare ciò che divorano più di quanto pensassimo.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.