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Il termometro planetario di Nasa per il riscaldamento globale

Il 2021 è il sesto anno più caldo dal 1880. Ad affermarlo è uno studio del Goddard Institute for Space Studies (oppure il GISS) della Nasa basato sull’indagine annuale con cui l’agenzia monitora il riscaldamento del nostro pianeta. L’indagine riunisce i dati raccolti dalle principali organizzazioni scientifiche mondiali attraverso migliaia di strumenti di rilevazione, rappresentando così un enorme termometro planetario.

Anche se le tendenze di riscaldamento globale sono molto chiare e in crescita, le temperature terrestri non aumentano linearmente, piuttosto variano ogni anno a causa delle numerose interazioni tra terra, aria e oceano. Una di queste interazioni è rappresentata dall’oscillazione El Niño-Sud, un fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale. La Niña, la fase più fresca di questo fenomeno, ha fatto sì che l’anno passato fosse più fresco del 2020 e del 2016, gli anni più caldi mai registrati.

I dati satellitari confermano come inoltre, che il riscaldamento sta colpendo diverse parti del pianeta, causando, per esempio, lo scioglimento delle calotte glaciali e dei ghiacciai. Questo fenomeno è particolarmente drastico per l’Artico, regione che si sta riscaldando quattro volte più velocemente rispetto al resto del pianeta. Qui, i satelliti mostrano un calo dell’estensione del ghiaccio marino di circa il 13% per decennio.

I dati satellitari mostrano, inoltre, che l’oceano si sta riscaldando a un ritmo senza precedenti, con il 2021 che segna le temperature oceaniche più calde e i livelli di mare globali più alti mai registrati. Gli scienziati della Nasa sono stati i primi, nel 1981, a stimare le medie della temperatura globale utilizzando le tecniche che in seguito si sono evolute nell’analisi attuale. Perfezionata dall’avvento di algoritmi sempre più precisi, l’analisi oggi mostra chiaramente come le emissioni di anidride carbonica, la deforestazione e altre attività umane stiano guidando il fenomeno del riscaldamento globale, eliminando così ogni ipotetico ruolo di fattori naturali quali le eruzioni vulcaniche o le fluttuazioni della produzione di energia del Sole.

Fulvia Croci: Giornalista