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Sguardi radar sul cratere Tycho

Copre un’area che misura 200 chilometri per 175, ha una risoluzione di 5 metri per 5 e contiene circa 1,4 miliardi di pixel: è questo l’identikit del nuovo ritratto del cratere lunare Tycho, realizzato con una tecnologia inedita dal telescopio Gbt (Green Bank Telescope).

La cavità, che deve il suo nome all’astronomo danese Tycho Brahe, si trova nell’area collinare dell’emisfero meridionale della Luna, ha avuto origine da un impatto ed è relativamente giovane (età stimata: 108 milioni di anni). È uno dei crateri lunari più brillanti e il suo diametro misura 86 chilometri.

La realizzazione dell’immagine – che vanta la risoluzione più elevata per uno scatto effettuato da terra con tecnologie radar – ha visto la collaborazione dell’osservatorio Green Bank, del centro di ricerca Nrao (National Radio Astronomy Observatory) e della società Raytheon Intelligence & Space. Il telescopio Gbt, infatti, è stato recentemente equipaggiato con una nuova strumentazione che consente la trasmissione di un segnale radar nello spazio. Il ritratto di Tycho è stato realizzato dopo una fase di test, centrata particolarmente sulla superficie della Luna.

La tecnica utilizzata per tradurre il segnale radar in un’immagine è stata il Sar (Synthetic Aperture Radar): ogni impulso trasmesso dal telescopio è stato riflesso dal bersaglio (il ‘volto’ della Luna, in questo caso) e poi, dopo la ricezione, è stato memorizzato. Gli impulsi registrati vengono successivamente messi a confronto e analizzati per ricavare l’immagine. I protagonisti di questa procedura – trasmettitore, bersaglio e ricevitori – sono tutti in costante movimento, mentre ci spostiamo nello spazio: questo fattore, secondo i tecnici, non crea problemi, ma consente di ricavare dati di maggiore rilievo.

Il movimento, infatti, provoca leggere differenze tra i vari impulsi radar: queste difformità vengono esaminate e impiegate per calcolare una risoluzione dell’immagine superiore a quella possibile con osservazioni fisse, nonché per aumentare la risoluzione della distanza dal bersaglio, la velocità con cui esso si avvicina o si allontana dal ricevitore e come il target si sposti attraverso il campo visivo.

Secondo i tecnici che hanno curato l’immagine del cratere Tycho, i dati radar utilizzati non sono mai stati registrati precedentemente a una distanza così elevata e a una simile risoluzione. Il compimento del progetto, che ha richiesto un grande impegno in termini di calcoli, schiude nuove prospettive per le ricerche astronomiche nel Sistema Solare.

(Crediti foto: Nrao/Gbo/Raytheon/Nsf/Aui)

 

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.