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Una coppia di ‘diamanti’ spaziali

Sono accomunati dall’aspetto e dal fatto di essere stati l’obiettivo di due missioni esplorative con raccolta di campioni: si tratta degli asteroidi Bennu e Ryugu, che tornano alla ribalta per uno studio mirato a chiarire le origini della loro forma simile a un diamante.

L’indagine, condotta dall’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University (Giappone) e dalla Rutgers University (Stati Uniti), è stata recentemente pubblicata sulla rivista Granular Matter (articolo: “Bennu and Ryugu: diamonds in the sky”).

Bennu è stato il target della missione Osiris-Rex della Nasa, mentre a rivolgere la sua attenzione a Ryugu è stata la sonda Hayabusa2 dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa. Gli autori del saggio, analizzando le foto e i dati dei due asteroidi, hanno pensato di applicare i principi fondamentali di una particolare branca della fisica – la fisica granulare – per spiegare il loro aspetto.

I due asteroidi in questione sono stati classificati come rubble-pile, ovvero corpi celesti formati da un agglomerato di detriti tenuti insieme dalla forza di gravità. Gli studiosi sono partiti dalla considerazione che Bennu e Ryugu siano costituiti da piccoli pezzi di materiale roccioso che interagiscono fra loro, come i granelli di sabbia che vediamo sulle spiagge della Terra.

Quindi, hanno provato ad applicare ai due asteroidi un modello informatico basato sulla fisica granulare; questo strumento viene normalmente impiegato per studiare come avviene il processo di deposizione dei granelli di materiali come la sabbia o lo zucchero. Questo fattore non era stato preso in considerazione nei modelli utilizzati in precedenza per studiare la coppia di asteroidi. Nella fisica granulare, infatti, i modelli consentono di prevedere che tipo di forma assumerà il materiale oggetto di un’analisi: ad esempio, i granelli di sabbia, introdotti in un imbuto, assumeranno una forma conica a causa delle forze che agiscono su di essi.

Le forze di gravità e di rotazione nei due asteroidi sono gli elementi-chiave che i ricercatori hanno tenuto presente nella costruzione del nuovo modello: Bennu e Ryugu sarebbero stati ‘scolpiti’ simili a diamanti proprio da queste due forze. In particolare, quella centrifuga avrebbe provocato un accumulo di detriti verso i poli dei due corpi celesti, ovvero le aree in cui essa ha subito una diminuzione.

Questo modello, inoltre, suggerisce che i due asteroidi avrebbero assunto l’attuale aspetto poco dopo la loro formazione, con minimi mutamenti successivi; secondo il gruppo di lavoro, questa considerazione è coerente con le osservazioni più recenti. Gli studiosi hanno poi sottoposto il modello a rifiniture aggiuntive, attraverso specifiche simulazioni, per corroborare ulteriormente la teoria proposta.

In alto: Bennu in una foto della Nasa messo a confronto con l’immagine ricavata dal modello usato per lo studio (Crediti: Okinawa Institute of Science and Technology)

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.