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AsiTv Replay: Supereroi microscopici per salvare gli astronauti

Un supereroe microscopico salverà l’uomo dalle radiazioni spaziali. Questo fumetto fantascientifico è in realtà il progetto Cell Science-04, esperimento della Nasa che studierà sulla Stazione Spaziale Internazionale i tardigradi, microrganismi acquatici a otto zampe che potranno tutelare la salute degli astronauti.

Chiamati anche orsi acquatici, i tardigradi hanno superpoteri che permettono loro di sopravvivere a condizioni davvero estreme. Lo studio di come loro tollerano l’ambiente spaziale aiuterà a comprendere come rendere meno stressante fisicamente per gli astronauti l’esposizione a microgravità e a elevati livelli di radiazione.

Lo scopo della ricerca sulla Iss è individuare quali geni dei tardigradi si accendono o si spengono in risposta al volo spaziale, a breve e a lungo termine; per poter individuare in futuro le contromisure e le terapie necessarie per mantenere gli astronauti sani al rientro da lunghi viaggi spaziali. L’esperimento si sussegue a un precedente test in cui i tardigradi sono stati esposti fuori dalla stazione spaziale dimostrando di sopravvivere al vuoto dello spazio.

Questa volta, 5 mila esemplari di questa interessantissima specie rimarranno a bordo della ISS vivendo e riproducendosi all’interno del Bioculture System, uno speciale hardware scientifico sviluppato ad hoc in cui si studierà se i ‘trucchi’ individuati per sopravvivere nello spazio rimangono gli stessi anche nelle generazioni successive dei tardigradi coltivati sulla Iss.

Una volta terminato l’esperimento, le colture saranno congelate e rispedite al laboratorio dell’Ames Research Center della Nasa, ente che gestisce la missione e che analizzerà come effettivamente il nostro piccolo supereroe potrà giocare un ruolo concreto nello sviluppo di missioni spaziali sicure di lunga durata in futuro.

 

Crediti immagine in evidenza: Thomas Boothby, University of Wyoming

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.