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Cygnus è sulla Stazione spaziale

«A nome dell’equipaggio dell’Expedition 65, sono lieta di accogliere la navicella spaziale Cygnus S.S. Ellison Onizuka a bordo della Stazione Spaziale Internazionale». Queste le parole che l’astronauta della Nasa Meghan McArthur ha comunicato via radio al centro di Controllo Missione. Alle 12.07 italiane di ieri, con soli 3 minuti di scarto rispetto all’orario stimato, McArthur ha afferrato la nave cargo con Canadarm2, il braccio robotico della stazione. Poco più tardi Cygnus è stato agganciato al modulo Unity della Iss per il passaggio del carico all’interno del laboratorio.

Il carico, 3,7 tonnellate in totale, è il più ingente consegnato alla Iss fino ad ora. Tra rifornimenti per gli astronauti e strumentazioni scientifiche, si contano anche un purificatore di anidride carbonica, pannelli solari con prestazioni d’avanguardia, due test per esaminare le cellule muscolari umane nello spazio.

Il modulo era partito martedì scorso e dovrebbe rimanere a bordo della fino a novembre, quando lascerà la stazione spaziale per poi disintegrarsi nell’atmosfera insieme ai rifiuti smaltiti dall’equipaggio.

Soprannominata NG-16, la missione Cygnus è al suo sedicesimo lancio, ma solo il quinto all’interno del Commercial Resupply Services (CRS) della Nasa per i rifornire la Iss. Nell’aprile del 2019 la missione Cygnus NG-11 trasportava i primi test dell’Agenzia Spaziale Italiana quando il laboratorio spaziale ospitava l’astronauta italiano dell’Esa, Luca Parmitano.

«Questa missione consente una ricerca rivoluzionaria attraverso la quale speriamo di affrontare la sfida del colonnello Onizuka per consentire alla prossima generazione di guardare a un obiettivo ancora più alto» ha concluso Meghan McArthur, commemorando l’astronauta morto nel disastro dello Space Shuttle nel 1986, a cui è dedicata la navicella appena arrivata.



 

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.